Rotary Club Salerno, ospite la salernitana Concetta Brescia Morra, vice presidente dell’ABoR della Banca Centrale Europea
“L’entrata in vigore dell’euro è stato sicuramente un elemento di unificazione europea molto forte, ma dal punto di vista dell’integrazione delle istituzioni e delle persone, credo che avere unificato la vigilanza bancaria sia ancora più importante per arrivare all’integrazione europea. E’ veramente entusiasmante lavorare con persone di estrazioni culturali profondamente diverse”.
A spiegare perché è così importante per l’Italia l’unione bancaria europea, è stata la professoressa, salernitana, l’ avvocato Concetta Brescia Morra, Vice Presidente dell’ABoR, Administrative Board of Review, presso la Banca Centrale Europea, istituito nell’ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM) fra i paesi dell’area dell’Euro, durante l’incontro: “L’Unione bancaria: un passo importante verso l’integrazione europea”, organizzato al Grand Hotel Salerno, dal Club Rotary Salerno, presieduto dall’avvocato Nunzio Di Filippo, il quale ha ricordato che uno dei compiti del Club è:”Quello di promuovere iniziative che possano portare a conoscenza della cittadinanza le eccellenze della cultura salernitana che si sono fatte strada al di fuori dei confini locali e nazionali.
Oggi parliamo del momento finanziario che unisce i popoli”. L’ABoR è composto da 5 componenti (Brescia Morra è l’unica italiana) ed è competente ad esaminare i ricorsi presentati da banche nei confronti di decisioni assunte dalla Banca Centrale Europea nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza sulle banche “più significative” appartenenti ai paesi aderenti al SSM.
La professoressa Brescia Morra ha spiegato come si è arrivati alla Banking Union:” La nuova fase della crisi finanziaria ha fatto sì che si rinunciasse ai nazionalismi per accentrare la vigilanza bancaria in un sistema unico di supervisione in Europa.I Paesi europei, che fanno parte dell’euro, hanno ceduto la sovranità nazionale e rafforzato la fiducia nella moneta unica. E’ stato deciso di affidare i poteri di vigilanza alla Banca Centrale Europea, un’autorità già riconosciuta come autorevole dai mercati finanziari. L’80% del sistema bancario europeo, della zona euro, è sotto la vigilanza della Banca Centrale Europea. Soprattutto le banche più significative, quelle che hanno più di 30 miliardi di totale attivo.”
“La BCE – ha proseguito- ha anche alcuni poteri su tutto il sistema bancario a prescindere che una banca sia più o meno significativa. Sulle banche nazionali rimane la competenza nazionale, ma la BCE può dare direttive e arrogare a se la vigilanza che in Italia è sempre stata fatta dalla Banca d’Italia dove ho lavorato per 15 anni, a Roma, in qualità di funzionario, nell’area della Vigilanza Creditizia e Finanziaria. Naturalmente le autorità nazionali non hanno perso completamente le proprie competenze: i funzionari italiani della Banca d’Italia lavorano insieme ai funzionari della BCE e di altri Paesi. Stiamo vivendo una fase importantissima di integrazione”.