Dopo il grande successo della ‘prima’ teatrale lo scorso anno con Massimo Ranieri, che con il suo “Sogno e son desto” ha tenuto a battesimo il palazzo dello sport intitolato a Giuseppe Coscioni con un incredibile sold out e un tripudio di standing ovation, toccherà ad un altro grande Maestro dello spettacolo italiano entusiasmare questa primavera il pubblico di Nocera Inferiore: Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana.
L’appuntamento con l’artista e il suo travolgente show è fissato per venerdì 8 aprile nella location in viale San Francesco (di fronte allo Stadio comunale) che, grazie alle sue caratteristiche e alla sua conformazione, si presta perfettamente ad accogliere concerti teatrali ben godibili dagli spettatori in posti tutti numerati e comodamente seduti.
Con ironia e delicatezza, Renzo Arbore sa come scatenare il suo pubblico. Lo ha fatto dovunque nel mondo con l’Orchestra Italiana, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada, con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. In questi anni Arbore – facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine – ha ottenuto tantissimi premi e riconoscimenti, quantitàdi spettatori, cifre da “capogiro” che hanno premiato lo spirito assolutamente travolgente e contagioso dell’artista.
“La scaletta del concerto – spiega Renzo Arbore – coniuga il nuovo e l’antico suono di Napoli: voci e cori appassionati, girandole di assoli strumentali, un’altalena di emozioni sprigionate dalle melodie della musica napoletana che evocano albe e tramonti, feste al sole e serenate notturne, gioie e pene d’amore. Al suono di “Reginella”, ad esempio – aggiunge lo showman – vedo il pubblico (di tutto il mondo) cantarne a squarciagola il ritornello di questo celebre brano e, magicamente, farsi trasportare proprio là (a Napoli) nella terra da dove quelle emozioni sono partite”.
A Renzo Arbore è circondato da 15 talentuosi musicisti “…all stars” come ama definirli egli stesso, tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio Reina, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.