Napoli, San Gennaro: il “miracolo di maggio” e la “processione degli infrascati”
la liquefazione del sangue di San Gennaro, il Santo patrono della città, nella prima delle tre date dell’anno in cui è atteso (le altre sono
Dopo la sbornia di festeggiamenti per il 3° scudetto conquistato dal Napoli, ieri c’è stato un altro evento atteso dai cittadini partenopei e dai tanti fedeli di San Gennaro sparsi in tutto il mondo: la processione di San Gennaro in vista del cosiddetto miracolo di maggio atteso, per l’appunto, per il sabato che precede la prima domenica del mese di maggio.
In altre parole, la liquefazione del sangue di San Gennaro, il Santo patrono della città, nella prima delle tre date dell’anno in cui è atteso (le altre sono il 19 settembre, giorno di San Gennaro e il 16 dicembre in ricordo del 1631 quando il santo fu invocato dai napoletani per un’eruzione del Vesuvio).
L’annuncio della liquefazione è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, Monsignor Domenico Battaglia, alle 17,03, dopo aver aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del Santo nella Cappella del tesoro di San Gennaro nel Duomo.
La solenne processione del busto del Santo Patrono di Napoli e delle sacre ampolle contenenti il Sangue del Martire è partita, alle ore 16.30, dal Duomo e proseguirà verso la Basilica di Santa Chiara. Dal 7 al 14 maggio le ampolle del sangue di San Gennaro saranno poi esposte all’ammirazione dei fedeli sull’altare maggiore della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro.
La processione è detta “degli infrascati” per la consuetudine del clero partecipante di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori; la tradizione vede nella presenza dei preti inghirlandati un richiamo agli antichi riti pagani di sepoltura. Il corteo si svolge in memoria della traslazione delle Reliquie del Santo dal Cimitero posto nell’Agro Marciano, a Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte e fino al 1267 avveniva il 13 aprile e non si sa il motivo per cui fu spostata al sabato anteriore alla prima domenica di maggio.
L’evento si è snodato per via Duomo, proseguendo lungo via San Biagio dei Librai, piazza San Domenico Maggiore e via Benedetto Croce, fino a giungere alla Basilica di Santa Chiara.
L’annuncio ufficiale del prodigio è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, Monsignor Domenico Battaglia, dopo aver aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del Santo nella Cappella del tesoro di San Gennaro presso il Duomo.