Minori, nella Basilica di S. Trofimena fervono i lavori di allestimeto del “Tappeto”
La Settimana Santa in tutta la Costa d’Amalfi è molto suggestiva, la pietà popolare per la Passione e per la Morte del Cristo esprime tutto il proprio dolore e cordoglio con varie manifestazioni: i Battenti, la Processione del Cristo Morto. Il Giovedì e il Venerdì Santo è tradizione delle donne minoresi far visita al Sepolcro e porsi in adorazione.
A Minori fervono i lavori di allestimeto del “Tappeto” nella Basilica di S. Trofimena ad opera dell’artista Giacomo Palladino, con la collaborazione di due giovani promesse dell’arte del “Sepolcro”, Alessia Galibaldi e Stefano Liotti.
Il soggetto scelto per il “Sepolcro” di quest’anno ha come tema la rappresentazione di un episodio del Vangelo “Gesù e la Samaritana al pozzo”. La tecnica del “Tappeto” è un’ arte antica ci dice Palladino: “Si utilizza la segatura, miscelata con i pigmenti colorati per ottenere le varie tonalità” e continua: “Per la realizzazione del soggetto da raffigurare, si parte da un immagine della Passione di Cristo e si riporta ingrandendo con la tecnica della quadrettatura cartesiana sul pavimento. Gli spazi vengono riempiti per mezzo di colini di varia misura, con una destrezza manuale, facendo ruotare fra indice e pollice il materiale, definendo le finiture più particolari.
Il risultato di tanto lavoro è sorprendente per la ricchezza dei colori e per gli effetti scenografici. Ci dice Palladino: “Grande è la mia soddisfazione” di poter trasmettere al team con il quale sto lavorando, l’esperienza accumulata negli anni”, e continua: “Sono certo che Alessia e Stefano continueranno quest’antica arte-devozionale e la trasmetteranno a coloro che vorranno seguire il loro esempio”. E’ emozionante vedere i due giovani “allievi” lavorare con pazienza, miscelare i pigmenti, realizzare il disegno e definirne i particolari.
Sottolinea il maestro: “Nella creazione dell’opera non si può sbagliare, bisogna procedere partendo dall’alto verso il basso, senza ripensamenti. Non si può ritornare indietro, se non ricominciando tutto daccapo”.
Così Minori continua l’antica tradizione di cui si ha memoria documentata a partire dagli anni ’40 con Giuseppe e Rosetta Gambardella, seguito da Alfonso Apicella e dallo stesso Palladino, poi continuata nei decenni successivi da schiere di giovani tra cui Vincenzo Ruocco, Anselmo Pappalardo, Vittorio Mansi, Rino Fraulo, Angela Lembo e tanti altri che si sono succeduti nel tempo.