Maiori, è di nuovo Natale: torna il Presepe
Sabato 16 dicembre, s'inaugura a Maiori, nel cortile e nei Giardini di Palazzo Mezzacapo il Presepe sagomato di Giacomo Palladino
Il Natale costituisce per molti e soprattutto per la tradizione cattolica, il momento cruciale della Storia del Dio che si fa Uomo, e della sua presenza che si diffonde in tutto il mondo pagano, dando poi luogo all’Occidente Cristianizzato.
Il Natale in Costiera amalfitana è particolarmente sentito ed anche quest’anno si segnala a Maiori la rappresentazione della Natività con il Presepe dell’artista Giacomo Palladino che sarà inaugurato sabato 16 dicembre alle ore 18,30.
Il Presepe nacque a Greggio esattamente ottocento anni fa. Era, infatti, il Natale del 1223 quando Francesco d’ Assisi volle rievocare la nascita del Salvatore e da quel lontano 1223, la tradizione presepiale ha attraversato i secoli si è diffusa prima nell’Italia centrale e meridionale e poi negli altri Paesi europei ed extra-europei.
La raffigurazione plastica della nascita di Gesù ha prodotto, soprattutto nel campo pittorico e scultoreo, opere di grande livello artistico che avevano la funzione di arrivare alle persone “incolte” che, non sapendo leggere e scrivere, apprendevano, attraverso le opere d’arte, gli eventi della Natività e della Storia Biblica.
La creatività popolare, si è “sbizzarrita”, poi, nella creazione dei presepi, utilizzando, a volte, materiale povero come il sughero, altre volte, la terracotta, il gesso, il marmo, il legno, imprimendo ad ogni opera un valore non solo religioso, ma anche artistico e culturale.
In Costiera amalfitana, in un passato non molto lontano il presepe era presente nelle case dei contadini e dei pescatori, che si dedicavano già nella ricorrenza dell’Immacolata a costruire nelle loro case, il loro presepe, coinvolgendo tutta la famiglia.
Utilizzando una tecnica antica, ma rinnovata con lo spirito dei tempi, l’artista Giacomo Palladino, da sempre attratto dalle tematiche religiose, non poteva “sottrarsi” al fascino che esercitano gli episodi del Vangelo della natività. Infatti, da quasi un decennio Giacomo Palladino, ogni anno “crea”, coadiuvato da Giuseppe Apicella, presidente della Pro Loco di Minori, il Presepe sagomato e dipinto.
Quest’anno e per il secondo anno consecutivo, il presepe è stato allestito in una location d’eccezione: il Cortile e il Giardino di Palazzo Mezzacapo a Maiori.
Sigismondo Nastri, giornalista dotato da profonda sensibilità umana e culturale, a proposito dell’opera artistica di Giacomo Palladino, facendo sua la famosissima domanda “Te piace ‘o presebbio?” ha risposto: “A me piace. In particolare, mi piace questo presepe di Giacomo Palladino che ha trovato nell’androne dello storico Palazzo Mezzacapo a Maiori una suggestiva ambientazione e si arricchisce man mano di nuovi elementi”. E ricorda che questo presepe, composto da sagome dipinte, “trae ispirazione dalle fonti più alte dell’arte pittorica italiana e non solo, che coprono un arco temporale dal Trecento all’Ottocento, ed è esso stesso un’opera d’arte, osservato sia pezzo per pezzo che nel complesso”. Il giornalista continua dicendo che esso è “spettacolare per come è assemblato, dato che riesce a condensare in vari quadri – grazie a un’attenta lettura dei testi evangelici – la nascita del Bambino, l’arrivo dei Magi, la società agricola e pastorale che si muove e agisce intorno alla capanna di Betlemme. E persino la strage degli innocenti compiuta da Erode”.
Ma Palladino non rifugge dalla contemporaneità, ed infatti, di edizione in edizione, arricchisce il suo presepe di nuovi personaggi e quest’anno nella sua rappresentazione sacra, nel “quadro” della Strage degli Innocenti raffigura Papa Francesco, che prega per la Pace e per gli Innocenti che muoiono in tutte le guerre. Nè il pittore dimentica, persone conosciute, come è il caso di Antonio Mammato, da poco scomparso, ma, prosegue Nastri, ”Palladino lo fa con delicatezza, come atto di omaggio alla persona scomparsa”. Antonio Mammato è colto, infatti, in un atteggiamento abituale: “quello di affabulatore che sapeva raccontare, incantando l’ascoltatore, storie, leggende, fatti e misfatti, miti e riti della sua Maiori”.
Un presepe dedicato a Maiori e alla Costiera Amalfitana, ma anche a tutti ragazzi del mondo della Scuola a cui l’artista ha dedicato, come docente, una parte significativa della sua vita lavorativa.
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