Imma Vietri (FdI): «Pandemia, Campania ancora ultima per numero di tamponi»
«De Luca continua a nascondere dietro frasi ad effetto le inefficienze della sua azione di governo in questa fase della pandemia».
Lo afferma Imma Vietri, dirigente di Fratelli d’Italia e candidata al Consiglio Regionale, che parte dai dati registrati dal Ministero della Salute in merito ai tamponi effettuati in Campania.
«La nostra regione – spiega l’esponente di FdI – è all’ultimo posto in Italia per numero di test, appena 217 ogni centomila abitanti. Ma la cosa più grave – come segnala un articolo del Corriere della Sera – è che siamo al settimo posto per numero di contagi registrati tra il 15 e il 21 luglio, la regione con il più alto numero di casi tra quelle del Sud. Si tratta di cifre registrate dal Ministero e da Gimbe, che è un organismo indipendente. I primati che il presidente De Luca si ascrive devono avere il conforto dei numeri altrimenti, come in questo caso, sono chiacchiere al vento. E, purtroppo, rispetto a tante altre esternazioni di carattere elettoralistico, in questo caso parliamo di una cosa sulla quale occorre il massimo della serietà perché si tratta della salute delle persone: l’aumento dei contagi imporrebbe un aumento dei test, cosa che in Campania continua a non avvenire».
Per Imma Vietri la strategia di De Luca è evidente: «Più la situazione si aggrava, più emergono ritardi e inadempienze e più alza i toni con espressioni francamente sconcertanti che offendono la sensibilità delle persone. Le ultime affermazioni sulle presunte inefficienze della Lombardia agli inizi dell’emergenza Covid in Italia lasciano di sasso. De Luca dimentica che lui stesso ha inizialmente sminuito la portata del problema e ha esitato molto prima di prendere provvedimenti di chiusura. Quello che è intollerabile – afferma la dirigente di Fratelli d’Italia – è che, benché il governatore della Campania si sia scagliato esplicitamente contro città come Bergamo amministrate dal Pd, nessun esponente democratico è intervenuto per prendere le distanze. E questo vale sia per i dirigente nazionali del partito che per quelli locali che, a quanto pare, ritengono legittimo usare espressioni che offendono la sensibilità di migliaia di persone che in tutta Italia, compresa la nostra regione, hanno perduto i propri cari per colpa del virus».