Il Premio Com&Te ai Templi di Paestum con un libro di Alfio Caruso su Caporetto
“Caporetto rinsalda il comune sentire tra i nostri soldati, che finalmente si sentono italiani”.
Così Alfio Caruso, autore del saggio Caporetto. L’Italia salvata dai ragazzi senza nome, Longanesi, nel corso della presentazione del terzo salotto letterario del Premio e Rassegna letteraria Com&Te Comunicazione, giornalismo e dintorni, promosso dall’Associazione Comunicazione & Territori.
Un appuntamento che si è svolto in una location d’eccezione quale il Museo del Parco archeologico di Paestum sul tema della XII edizione, ideata e curata da Pasquale Petrillo: Guerra & Pace.
”La guerra la vince chi riesce a restare in piedi: nel primo conflitto mondiale i nostri soldati hanno vissuto momenti drammatici, guidati da uno come Cadorna, davvero inumano, lui che era diventato generale dietro una scrivania”.
“Siamo onorati di fare parte della rassegna letteraria Com&Te e di avere un ospite di rilievo quale Alfio Caruso che ha scritto un libro molto stimolante ed intrigante – ha affermato nel suo saluto iniziale Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Paestum e in questa edizione presidente della Giuria qualificata del Premio – è molto interessante per noi fare parte di questo percorso culturale. Sono lieto ed onorato di questo rapporto che si è creato tra la Paestum classica e la Cava de’ Tirreni medioevale”.
A fare da Cicerone agli studenti della giuria popolare, accompagnati dai docenti e dai dirigenti scolastici, all’interno del muso e sino alla visione della Tomba del Tuffatore, è stato proprio il direttore Gabriel Zuchtriegel, che ha spiegato loro, tra l’altro, il rapporto tra le popolazioni indigene di Paestum e quella della Magna Grecia.
Ad intervistare l’autore i giornalisti Mariella Sportiello, corrispondente de Il Mattino, e Andrea De Caro, della redazione del giornale web Ulisse on line.
(foto Gabriele Durante)