L’attento viaggiatore noterà alla stazione ferroviaria di Nocera Inferiore una piccola lapide che ne ricorda la sua inaugurazione avvenuta nel 1844, solo cinque anni dopo l’apertura del tratto Napoli-Portici, il primo in Italia. Mentre nella vicina stazione ferroviaria di Cava dei Tirreni c’è una piccola lapide che ricorda l’attivazione della tratta Cava-Vietri avvenuta nel luglio del 1860, nel pieno dei rivolgimenti politici che portarono Garibaldi alla conquista delle Due Sicilie.
Una lapide più grande, apposta pochi anni fa, ricorda che in quella stazione Garibaldi prese il treno per fare “l’ultimo sforzo per liberare il Sud”. Non è questa la sede per sindacare se si trattò di conquista o liberazione, fatto sta che il condottiero nizzardo prese il treno per Napoli, quasi da solo, a Vietri sul Mare e non nella vicina Cava.
E’ inoltre stupefacente constatare che il governo napoletano in una situazione di guerra invece di utilizzare la tattica della terra bruciata, aveva costruito appena poche settimane prima, il tratto ferroviario che consentì a Garibaldi di arrivare più velocemente a Napoli. Questa strategia evidentemente sballata ben si concilia con la “riattivazione” della costituzione del 1848 e con gli arsenali abbandonati pieni d’armi che furono prontamente utilizzate dai garibaldini.
Come mai nella stazione ferroviaria di Nocera Superiore non c’è alcuna lapide che ricordi la sua inaugurazione, per risolvere il “mistero”, abbiamo consultato il “Giornale del Regno delle Due Sicilie”, il giornale ufficiale del Regno, di sabato 1° agosto 1857:
“Il fausto giorno natale di S.M. la nostra Augusta Regina venne jeri festeggiato con la solennità consueta. Non è poi a dire quante gente in sì lieta occasione traesse in Castellammare, il cui prossimo sito di R. Sito di Quisisana è il presente soggiorno delle Loro Auguste Maestà e della Loro Real Famiglia, e quanto quella città avventurosa facesse per rinnovare solennemente i tributi della sua devozione al R. Trono ed alla Maestà della Regina. Riserbandoci di dare, secondo il solito, i principali ragguagli di questa massima gala, diciamo intanto, a proposito della ferrovia che ieri fu tanto esercitata per tal felice congiuntura, che il ramo di essa il quale giungeva a Nocera, è ora pervenuto a Cava, e che jeri stesso, ad onore della prelodata Maestà Sua, s’inaugurava l’apertura di questo bello, grande ed utile tratto, del quale sapranno a gara vantaggiarsi le arti, le industrie ed il commercio. La inaugurazione fu splendidissima ed i nomi eccelsi del magnanimo Monarca e della Augusta Consorte risuonarono fra mille e mille iterati saluti”.
Sarebbe bello se l’anno prossimo in occasione del 160° anniversario della inaugurazione della stazione ferroviaria di Nocera Superiore, l’amministrazione comunale nocerina ricordasse questo evento con una degna celebrazione, in grado di tramandare ai posteri la data del 31 luglio 1857.
(Vincenzo D’Amico info@damicoeditore.it)
Si ringrazia il dott. Giuseppe Catenacci per la litografia che riproduce “Il nuovo tratto di strada ferrata presso il camposanto di Pecorari”