Verona. La città di Giulietta ancora amara per i colori granata. Una buona Salernitana si arrende al cospetto del più quotato Hellas Verona che fa pesare tutta la qualità del suo attacco rispetto ad una difesa ospite generosa per impegno ma anche con gli avversari. Alla fine i dettagli fanno la differenza e premiano i più forti.
Cronaca. La Salernitana conferma il modulo e gli uomini che hanno battuto lo Spezia con la sola eccezione di Rosina preferito a Donnarumma. Parte bene la squadra di Bollini, tiene il campo col piglio giusto ma non riesce ad impensierire Nicolas. Al 10’ una conclusione di Rosina col destro sorvola la traversa. I padroni di casa controllano e alla prima vera conclusione verso la porta di Gomis trovano il vantaggio. Duplice errore di Tuia che prima sbaglia il rinvio di testa poi lascia troppo spazio a Pazzini cui non pare vero di poter concludere a rete il cross perfetto di Pisano a pochi passi da Gomis che non riesce a trattenere. Al 21’ vantaggio quindi per l’Hellas, raggiunto quasi per inerzia più che per meriti.
La Salernitana prova a risalire la china senza mai rendersi pericolosa in attacco, complice la giornata negativa di Coda e Rosina. Nel secondo tempo non cambiano gli uomini cambia invece l’approccio iniziale dei Granata che finalmente aggrediscono alti e si fanno sentire dalle parti di Nicolas. Un insolito ispirato ed autoritario Ronaldo trova il palo su grande giocata, poco dopo è Della Rocca a mancare la più nitida delle occasioni sparando altissimo dall’altezza del dischetto. Ovviamente ancora una volta si sostanzia l’antica e sempre valida regola del goal mancato goal subito. Sul ribaltamento di fronte una ancora imprecisa difesa ospite lascia tutto il tempo a Luppi di mirare e colpire il povero Gomis che tocca per la seconda volta la sfera per tirarla fuori dalla rete. Cambi tardivi di Bollini provano a ridare vita al match ma né Perico da lontano (fenomenale Nicolas nella circostanza) né Joao Silva di testa trovano il goal e la gara si chiude dopo 4’ di recupero col classico 2-0.
La nota. Resta l’amaro in bocca per aver assistito ad una buona prestazione dei Granata che non ha prodotto punti ma solo rimpianti. La Salernitana ha giochicchiato bene, ha tenuto testa alla capolista ma nel calcio contano i goal – e l’impermeabilità difensiva – non certo il possesso palla e le occasioni sciupate. Coda Rosina Della Rocca Tuia e Perico, troppo brutti per essere veri; non si possono regalare questi uomini a nessuna squadra ancor meno alla corazzata guidata da Pecchia.
La classifica non preoccupa ancora ma il calendario si fa duro. Probabilmente occorre qualche correttivo dal mercato per migliorare una squadra con qualche lacuna evidente al centro della difesa (considerato l’ostracismo verso Schiavi) e in mezzo al campo, dove manca da troppo tempo il migliore atleta granata, quel Odjer mai visto quest’anno.
Sala Stampa. “Noi cerchiamo sempre di interpretare al meglio la partita secondo le nostre caratteristiche. – così Alberto Bollini nel post-partita – Fino al primo goal stavamo facendo molto bene, tenendo bene il campo sia nella fase di non possesso che in quella propositiva. Nella ripresa siamo scesi in campo con grande spregiudicatezza, ma di fronte avevamo un avversario molto forte che in casa aveva vinto quasi sempre.Meritavamo il pari alla fine del primo tempo e lo meritavamo dopo il primo quarto d’ora della ripresa, ma mi è piaciuto il fatto che la squadra non si sia scoraggiata e abbia continuato a fare la propria partita”. Infine sul calciomercato: “Mi confronto costantemente con la Società, che sa sicuramente meglio di me se e dove intervenire per rinforzare questa squadra”.
Bollini è giustamente soddisfatto della prestazione ma sa bene che sabato, in casa, contro il Novara, conteranno i goal e i punti, possibilmente tre. Preme allontanarsi dalla sabbie mobili dei play out distanti solo 2 punti. I sogni di gloria meglio riporli nella cassetta di sicurezza.