Eboli, la Protezione Civile perde le sue donne al comando
Eboli, la Protezione Civile perde le sue donne al comando
“Dopo sei anni di attività di volontariato all’interno della Protezione civile Città di Eboli, in qualità di caponucleo e vice caponucleo e responsabili di tutte le attività operative per la gestione dell’emergenza Covid-19…ci vediamo costrette a rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni e a lasciare questo nucleo perché la dignità, prima di tutto il resto, ha un valore. E questo valore, insieme al rispetto e alla buona educazione sono imprescindibili nella vita di tutti i giorni”.
Principia così la nota stampa di Raffaella Ruggiada e Valentina D’Ambrosio, caponucleo e vice caponucleo della Protezione Civile del Comune di Eboli.
“Il Nucleo di Protezione civile -si legge nella nota- nasce dopo il nulla assoluto nella fine del 2015 con l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Cariello e per sei anni abbiamo affrontato qualsiasi tipo di emergenza. Nella prima fase della pandemia da Covid senza sosta, ogni giorno e sempre siamo stati in prima fila dando supporto e sostegno all’intera popolazione… Abbiamo ricevuto attestati di riconoscimento e stima da tutti i nuclei di Pc dei comuni limitrofi, dal Dipartimento della Regione Campania, con i quali per anni abbiamo operato in grande sinergia”.
“Sin dall’insediamentodi questa amministrazione -prosegue la nota- non siamo mai state convocate dal Sindaco per presentare le attività di PC né il corpo dei volontari. Nemmeno per conoscerci ufficialmente, come ha fatto con tutti i dipendenti… Non abbiamo mai avuto né l’onore né il piacere di essere ricevuti ufficialmente per discutere, con nessuno degli esponenti di questa maggioranza che fosse un assessore o un consigliere, di quelle che potessero essere le criticità del Nucleo, le esigenze da tenere in conto per continuare con il nostro lavoro sul territorio”.
“Ci hanno comunicato -si legge ancora nella nota- la scelta del Sindaco di sostituire il caponucleo, immediatamente prima che fosse pubblicato l’ultimo decreto di nomina del caponucleo stesso. Ma poco importa. Non ci importa nemmeno sapere che non esiste una motivazione vera, reale, concreta”.
“Ma a noi, onestamente, importa altro -spiegano Ruggiada e D’Ambrosio- importa difendere la nostra dignità, che viene prima di tutto il resto nella nostra vita e non può essere svenduta per un capriccio politico… Nulla contro la nomina del nuovo caponucleo di PC… ma la questione è morale, di buon senso e soprattutto di dignità”.