“Commemorare e non dimenticare la tragedia dell’11 settembre è molto importante e il Comune di Scala lo sta facendo in maniera encomiabile”. Con queste prole il premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus ha salutato le oltre 2mila persone che hanno gremito sabato sera la piazza principale di Scala, il comune della Costiera Amalfitana che ha organizzato per il 17° anno consecutivo l’evento “Scala incontra New York”.
Per un giorno il più antico comune della Divina Costa, abbarbicato sulle pendici dei Monti Lattari, con panorami mozzafiato che danno sulle profondità del mare sottostante, è stata caput mundi. Oltre quaranta ospiti tra i più illustri del panorama culturale, artistico, economico, nazionale e internazionale hanno partecipato alla manifestazione portando la loro testimonianza nel corso di uno speech dal titolo “parole e gesti di pace”. Tra di essi il critico d’arte Philippe Daverio, il presidente dell’ODG Carlo Verna, il presidente della FNSI Beppe Giulietti, l’architetto Massimiliano Fuksas, il fotografo Oliviero Toscani, il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, l’assessore al Turismo della Regione Campania, Corrado Matera, il presidente del Centro Universitario dei Beni Culturali di Ravello, Alfonso Andria e tanti altri. Tra di essi anche l’ultimo prigioniero di Auschwitz, Oleg Mandić e il portavoce del Comitato Italiano per l’Unicef, Andrea Iacomini.
Dopo la tavola rotonda pomeridiana, condotta dal direttore de Il Vescovado, Emiliano Amato, nella suggestiva piazza San Lorenzo che affaccia sull’eleganza paesaggistica e architettonica di Ravello, il momento più intenso e toccante della giornata è stato quello del picchetto d’onore, con lo sparo di undici colpi a salve, gli inni nazionali italiano e americano e i discorsi dei rappresentanti istituzionali dinanzi davanti al “Resurrection Day”, l’impianto bronzeo a memoria delle vittime delle Twin Towers.
“Anche quest’anno il Comune di Scala – ha affermato il sindaco Luigi Mansi – ha abbracciato in maniera esemplare la grande metropoli americana. Siamo orgogliosi di far sentire la nostra vicinanza, per il diciassettesimo anno consecutivo, alla città di New York, pur nelle ristrettezze che un piccolo comune deve affrontare quotidianamente”.
Infine, grande attenzione e silenzio solenne hanno fatto da sfondo al discorso di Muhammad Yunus, l’economista del Bangladesh che nel 1983 ha fondato la Grameen Bank, la “banca del villaggio”. Premio Nobel per la Pace 2006, inventore del microcredito, Yunus ha parlato delle diseguaglianze create dal capitalismo e di come sia possibile, con le risorse della vita di tutti i giorni, prendere parte a un nuovo sistema economico fondato su una visione che riconosca nell’altruismo e nella generosità forze altrettanto fondamentali e potenti del danaro.
“Soltanto l’1% della popolazione mondiale possiede il 99% della ricchezza globale- con queste parole Muahammad Yunus ha introdotto, con grande chiarezza e semplicità di esposizione, il pubblico di Scala a un discorso sulle diseguaglianze economiche che dominano la società – Perché è successo questo? Perché abbiamo creato un sistema, quello capitalistico, che scava e raccoglie ricchezza per metterla solo nelle mani di pochi. Il capitalismo ci ha indotti a credere che dobbiamo correre come robot alla ricerca del denaro e del profitto personale. E’ come se avessimo indosso degli occhiali che ci fanno vedere soltanto il simbolo del dollaro e null’altro. E’ possibile, invece, creare un sistema di business basato sull’altruismo: è quello che chiamiamo il social business che si è diramato in diverse parti del mondo. Cambiare questa realtà si può”.
Un messaggio molto forte che si è unito a quello degli altri convenuti a Scala, cementificando il significato più profondo del convegno: un dialogo di pace, fratellanza e amore senza barriere, siano esse sociali, razziali, culturali o altro.
Una grande soddisfazione per padre Enzo Fortunato, portavoce dei francescani di Assisi e ideatore della manifestazione, che ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di disinquinare il mondo con le nostre parole, i nostri gesti, il nostro sguardo”.
Appuntamento a Scala al prossimo anno per la XVIII edizione.