Estate senza spiagge libere? Se si riuscirà ad andare a mare quest’estate, si dovranno evitare gli assembramenti. Ragion per cui, se vogliamo fare qualche bagno di mare e di sole, pare che dovremo dire addio alle spiagge libere e alla possibilità di scegliere dove poggiare l’ombrellone col rischio di ritrovarci ammassati uno accanto all’altro, aumentando la possibilità di contagi.
Secondo quanto riportato stamattina dal quotidiano Il Mattino, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, starebbe valutando questa eventualità. Spiagge libere abolite per una questione di sicurezza e accesso consentito solo negli stabilimenti, con la prerogativa, però, che vengano rispettate le distanze di sicurezza tra gli ombrelloni.
Tuttavia, c’è da dire che se tale ipotesi divenisse realtà, a essere colpita sarebbe un’ampia fetta sociale che non ha la possibilità di sostenere le spese per una permanenza in uno stabilimento. Spese che, ricordiamo, già negli prima della pandemia erano tutt’altro che abbordabili in diverse realtà del nostro territorio. Difficile pensare che ora non lieviteranno i costi.
In questi giorni a fare pressione sono i balneatori il quali, giustamente, vogliono sapere come organizzarsi per salvare quel che si può della prossima stagione turistica. Chiedono di essere autorizzati, non ora di certo ad aprire i lidi, ma a metterli in ordine ed approntarli. Occorre circa un mese per pulire una spiaggia, pulire, sanificare i bagni e gli altri locali, oggi più che mai.
In attesa di risposte dalla Regione e dagli Enti Locali, che al momento restano in silenzio, c’è da fare anche una riflessione sulla gestione delle spiagge libere che sono di pertinenza dei Comuni. Bisogna che le attrezzino e le rendano sicure sotto ogni profilo, sia igienico che sanitario. Debbono provvedere, al di là dell’emergenza sanitaria in corso, a garantire un servizio a quanti hanno difficoltà economiche e non in grado di tirar fuori un euro.
Una cosa sola è certa, al momento. Nulla sarà più come prima.