Cava, sulla spiaggia libera di Vietri la polemica di Murolo: “Un’offesa per i Cavesi e non solo”
In un momento in cui la crisi economica sta mettendo a dura prova le famiglie, c’è chi si permette di chiedere un obolo per l’accesso alle spiagge libere.
Così principia il comunicato stampa del leader del centrodestra metelliano e prossimo candidato sindaco Marcello Murolo.
“Apprendo -scrive nella nota diffusa poco fa da Marcello Murolo- che il sindaco di Vietri sul Mare Giovanni De Simone ha stabilito che, per andare amare, tutti coloro che non sono residenti o non hanno abitazioni sul territorio comunale dovranno pagare un euro a postazione e per ciascun turno (i turni sono due) e prenotarsi telefonicamente per garantirsi l’ingresso”.
“La disposizione -denuncia Murolo- non trova una vera ragion d’essere se non quella di fare cassa sulla pelle di tante famiglie, prima di tutto Cavesi, che da sempre si recano a Vietri per i bagni estivi. In molti, soprattutto coloro che sono in difficoltà economica a causa del Coronavirus, aspettavano che si aprissero le spiagge libere di Vietri, chiuse nei giorni scorsi, per portare i loro bambini a mare”.
“Ma c’è di più -attacca l’avvocato Murolo- L’ordinanza discriminatoria è stata firmata non solo dal sindaco, ma anche da Antonio Barbuti, funzionario del Comune di Vietri e consigliere comunale a Cava. Nessun Cavese che abbia a cuore le sorti della propria comunità potrebbe firmare un provvedimento simile”.
“Mi meraviglio -prosegue Murolo- che anche il sindaco di Cava Vincenzo Servalli non abbia ancora fatto sentire la sua voce a difesa dei cittadini cavesi. Forse è stata una svista, forse un errore di valutazione. Mi auguro che il sindaco di Vietri ed Antonio Barbuti vogliano riconsiderare la questione e revocare l’ordinanza”.
“Si tratterebbe -conclude- di un ripensamento meritorio perché, in un momento così delicato in cui la capacità di ripresa dall’emergenza sanitaria passa anche attraverso piccoli segnali, imporre una tassa per occupare un po’ di spazio della spiaggia libera non è certo il miglior modo per ripartire”.