Cava, successo per l’incontro sul civismo organizzato da Ulisse online
Il civismo per ripartire. E’ questo l’assunto da cui ieri sera si è avviato il dibattito pubblico “Un patto civico per il futuro della città?” promosso dalla testata giornalistica Ulisse online e che ha visto una nutrita e coinvolta partecipazione di pubblico.
Hanno preso parte, in qualità di conduttore e relatore, Antonello Barretta e Pasquale Petrillo, che con grande acume e padronanza dell’argomento hanno saputo catturare l’attenzione dei presenti e con la propria dialettica destreggiarsi con successo in un argomento particolarmente complesso, quello della politica e del civismo, troppo spesso affrontato con superficialità e soltanto in tempi prossimi ad appuntamenti elettorali, facendo sì che si sminuisse il concetto stesso di civismo perché inteso come ancella dei vari cartelli politici.
In seguito, si è potuto assistere all’intervento di alcuni partecipanti al convegno, espressione della società civile, che già nei mesi scorsi hanno detto la propria sul quadro generale politico in cui è incorniciata la città di Cava de’ Tirreni. A partire da Flora Calvanese, donna di partito che ha preso parte a un progetto civico con l’ex sindaco Raffaele Fiorillo. Il problema, ha evidenziato, è che non viene scalfito il sistema del “pacchetto di voti” che allontana dalla politica cittadina tante persone perbene che potrebbero dare un importante contributo alla città. Ciò, unito a un lassismo generale dei cavesi in questo momento, porta ad uno stato di abbandono della città che, paradossalmente, sta facendo dei passi indietro.
Filippo Durante, cavese doc adottato da anni dalla capitale, dà il suo giudizio attento e tocca un nerbo scoperto, notando che questa necessità di parlare di patto per il futuro della città arrivi a pochi mesi dalle elezioni che hanno rappresentato un plebiscito di voti per l’attuale sindaco, Vincenzo Servalli. Il rischio è quello di un’accozzaglia di persone, che si può vincere solo con una serie di tavoli tematici che uniscano le diversità per la soluzione di problemi comuni, perdendo un latente narcisismo a favore della lungimiranza.
Fabio Siani, rappresentante di un partito fortemente identitario, Fratelli d’Italia, accetta la sfida di un’intesa tra le diverse anime della città: “Questa è un’iniziativa non contro i partiti, ma che va al di là dei partiti che vivono, così come l’intero sistema politico, una situazione di grande difficoltà. Siamo in un momento in cui la società è in regresso. Dobbiamo superare le barriere ideologiche per portare avanti un discorso civico e riportare le persone perbene alla politica. Abbiamo l’obbligo risvegliare le coscienze per costruire un futuro per i nostri figli e per fare ciò deve scendere in campo la vera classe dirigente della città”.
Tante le voci di esponenti della società cavese che si sono avvicendati al microfono per dare il proprio contributo di idee e di pensiero, da Antonio Palumbo a Luigi Petrone, da Marco Senatore a Luigi Gravagnuolo, da Massimo Mariconda a Giuseppe Benevento, da Pio Silvestri a Massimo Buchi chio, da Bruno D’Elia a Alfonso De Stefano. Anche l’avvocato Ninuccio Panza, decano della politica cavese, ha voluto esprimere la sua opinione, dall’alto dell’esperienza amministrativa negli anni d’oro di Eugenio Abbro.
Univoca la richiesta di cambiare la logica che detta le regole della politica, ovvero il reclutamento di persone in base al “pacchetto di voti” di cui è portatore a tutto scapito della qualità delle figure che si approcciano alla politica. Una politica che, per far risollevare le sorti della città, deve necessariamente osare ed essere visionaria. Il pragmatismo da solo non basta, bisogna avere una visione da qui ai prossimi decenni e non fossilizzarsi sul vivacchiare alla giornata.
In questa ottica dall’incontro è emersa la chiara volontà di fare sinergia, di trovare dei punti comuni, bandendo ogni personalismo e particolarismo, e tracciare sin da ora la strada per un nuovo contenitore, o meglio un laboratorio di idee e persone per la città di Cava.