Cava, su case popolare e ospedale il Partito Comunista polemizza con l’Amministrazione Servalli
La Sezione metelliana “Antonio Gramsci” del Partito Comunista polemizza con l’Amministrazione comunale su case popolari e ospedale.
In relazione, infatti, alla notizia che la Regione Campania finanzierà con circa 2 milioni di euro la sistemazione degli alloggi popolari di Pregiato e Passiano (per i quali la previsione di spesa è di 1 milione e 643 mila euro) e di altri immobili comunali (400 mila euro), il Partito Comunista fa notare che quelli di Pregiato, iniziata nel 2008 e costata oltre tre milioni di euro, dopo poco tempo la loro costruzione sono state riscontrate delle carenze strutturali che hanno trasformato in illusioni i sogni degli ex terremotati di poter abitare finalmente in un’abitazione dignitosa.
“I lavori di queste case -scrive in una nota il Partito Comunista- sono stati fatti male e non ci sono stati i dovuti controlli”.
“E’ giusto che i soldi vengano spesi per l’edilizia popolare, questione molto sentita nella valle metelliana -sostiene ancora il Partito Comunista- ma l’Amministrazione comunale invece di rivalersi su coloro che non hanno fatto e controllato bene i lavori, facendo un danno alla collettività costato 3 milioni di euro, chiede altri 2 milioni di euro della collettività, aggiungendo al danno anche la beffa”.
“Un’amministrazione seria -continua la nota dei comunisti- avrebbe chiesto i soldi non alla collettività, che ha già pagato quello che doveva pagare per i lavori, bensì a coloro che nonostante siano stati pagati dalla collettività per svolgere e controllare i lavori, ma che hanno sbagliato! Adesso il sindaco dice che si verificherà che i lavori “siano fatti come si deve”.
E ci mancherebbe pure, dopo 5 milioni di euro sborsati e nessuna punizione per chi ha sbagliato è il minimo”.
“Fatto sta -conclude il comunicato del Partito Comunista- che sulla questione delle case, giustamente, la sinergia tra Servalli e De Luca c’è stata, ma non sull’ospedale, dove il Sindaco si è dovuto, incomprensibilmente, rivolgere al Tar anzichè al presidente della Regione”.