scritto da Carolina Milite - 21 Dicembre 2017 13:28

Cava, striscione provocatorio di Casa Pound sulle fioriere antiterrorismo

foto tratta dal profilo FB

Dopo l’installazione nei giorni passati delle fioriere antiterrorismo nel centro cittadino, non si sono fatte attendere le polemiche in merito all’iniziativa.
Le installazioni sono state fatte posizionare dall’Amministrazione comunale in quanto rientrano nel piano per la sicurezza urbana previsto per le festività in corso e sono state collocate per dar vita a una sorta di “gimkane” per rallentare i mezzi a motore senza chiudere gli accessi a quanti, provvisti di permesso, transitano nel centro storico.
La notizia è stata accorta in maniera trasversale dalla cittadinanza cavese. C’è, infatti, chi la vede come una necessaria misura di sicurezza dettata dal periodo storico e dai fatti di cronaca imperanti, mentre altri colto l’occasione per manifestare il proprio pensiero non particolarmente tollerante e comprensivo.
Insomma, possiamo dire che è stata l’occasione per far emergere in molti un rigurgito razzista che è partito dal pericolo terrorismo per attaccare la problematica riguardante i migranti. Come si suol dire, si è saltati di palo in frasca.
Anche il gruppo Casa Pound non ha mancato di dire la sua in merito con uno striscione apposto su alcune delle fioriere incriminate apposte all’ingresso di corso Umberto I.
“Questi blocchi di cemento posizionati su entrambi gli estremi del centro storico e all’altezza di piazza Abbro “, ha dichiarato Antonio Di Domenico, coordinatore provinciale del movimento “dovrebbero impedire l’accesso ai veicoli in odore di attentati terroristici, ma deturpano solo le strade e sono assolutamente insufficienti a garantire sicurezza.”
“Prefetto ed amministrazione dovrebbero ammettere”, ha continuato Di Domenico, “Che l’unico giusto provvedimento che possa contrastare il terrorismo sia quello di chiudere le frontiere, debellando il problema alla radice. Abbiamo riempito le nostre città di migliaia di clandestini, ed è magari tra questi che si nasconde qualcuno che domani potrebbe risultare un terrorista”
Il comunicato conclude ponendo l’accento sul fatto che non si tratta di razzismo o di paure ingiustificate, ma piuttosto della necessità di “Combattere l’immigrazione incontrollata e le scellerate politiche dell’accoglienza che ogni giorno consentono a centinaia di immigrati di accedere nel nostro Paese”.
Azione sicuramente provocatoria quella di Casa Pound, ma che corre il rischio di passare per l’ennesimo approccio superficiale a un problema di ampia portata. Insomma, una sorta di potpourri dove elementi non ineluttabilmente collegati tra di loro vengono messi insieme nel nome di un non ben specificato amor patrio.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.