scritto da Carolina Milite - 05 Giugno 2019 22:34

Cava, spettacolo pirotecnico del S.S. Sacramento spostato a domenica 30 giugno: è polemica in città

foto Aldo Fiorillo

Ci sono alcuni argomenti che per i cavesi sono “sacri”. Tra di essi la Cavese Calcio (vedi le polemiche dei giorni passati sugli striscioni per il centenario) e il folclore, anima dell’identità metelliana al di là delle diatribe campanilistiche.

Tra le manifestazioni storico-folcloristiche più care ai cittadini della valle metelliana vi sono i solenni festeggiamenti per il S.S. Sacramento, con la Benedizione dei Trombonieri e lo spettacolo pirotecnico di Montecastello il sabato sera a conclusione dei festeggiamenti.

Per i cavesi doc, ma anche per quelli d’adozione, è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione quella di riunirsi su terrazze e balconi e godersi, dopo una lauta cena con i piatti tipici della festa, i fuochi d’artificio.

Quest’anno però ci sarà una novità che ha già mandato su tutte le furie i “puristi” della festa di Montecastello (come familiarmente viene denominata). Lo spettacolo pirotecnico è stato spostato e, da sabato 29 giugno, slitterà a domenica 30. La motivazione ufficiale è che sono previsti degli eventi anche per la giornata di domenica, quella ufficiosa e reale è che c’è la concomitanza sabato 29 con i festeggiamenti di San Pietro a Cetara che prevedono anch’essi uno spettacolo pirotecnico.

“Sappiamo che molti cittadini cavesi sono soliti andare a vederli – è filtrato da qualche addetto ai lavori – ragion per cui abbiamo preferito spostare l’evento”.

La notizia si è presto diffusa in città, scatenando un vespaio di polemiche circa il rinvio dei fuochi per venire incontro a una celebrazione extracittadina.

“Non sono d’accordo! Ma non eravamo fino a ieri quelli che non erano secondi a nessuno? E ora invece una scelta priva di senso e ridicola… Ecco come rovinare una splendida tradizione che unisce le famiglie cavesi in una delle giornate più festose e significative della nostra città”. Questi sono alcuni commenti di cittadini scontenti della scelta fatta, ai quali c’è qualcun altro che risponde: “Conoscete i rapporti di buon vicinato? Non muore nessuno rinviando di 24 ore! E’ una forma di rispetto. I fuochi di Cetara sono per una data fissa… appunto il 29 giugno, i nostri per una volta possono anche farsi la domenica!”.

Sì, ma noi cosa c’entriamo con la festa di S. Pietro a Cetara? Forse che una città di poco meno di sessantamila abitanti si sposta armi e bagagli in un paesino di poche anime quantunque stupendo per vedere i fuochi di S. Pietro a Cetara? La città di Cava de’ Tirreni piega le proprie tradizioni, per buon vicinato, a quelle dell’ameno paese di Cetara, un tempo facente parte del nostro territorio comunale?

Mah. Che strano paese che siamo. E in questo per davvero non siamo secondi a nessuno.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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