Cava, prossima la presentazione dell’Ente Sbandieratori Città di Cava de’ Tirreni
Presentazione ufficiale per l’Ente Sbandieratori Città di Cava de’ Tirreni. Il battesimo per la neonata associazione folcloristico-culturale sarà il prossimo 28 ottobre, alle ore 17 presso l’Aula consiliare del Palazzo di Città.
L’Ente è presieduto da Geltrude Barba ed è composto dai sodalizi di bandiera dei gruppi Torri Metelliane, Città Regia e Borgo San Nicolò, guidati rispettivamente da Dino Di Marino, Antonella Palumbo e Francesco De Martino, che nel febbraio del 2017 hanno deciso di unire le proprie forze e storie associative per dar vita ad un soggetto sovrastante che le rappresenti.
L’intento costitutivo dell’Ente Sbandieratori è quello di essere, innanzitutto, un “laboratorio culturale” con l’ambizione di costituire l’anello di congiunzione tra il mondo culturale cavese e quello folcloristico. Attualmente, uno dei problemi più evidenti del movimento folcloristico cavese, è proprio da individuarsi in una presa di distanze del mondo culturale locale dalle principali feste tradizionali cavesi. Ne consegue un’inevitabile degenerazione delle stesse sotto il profilo della credibilità storica e della qualità artistica. Organizzare manifestazioni folcloriche significa creare spettacoli popolari ed emotivamente coinvolgenti, ma, soprattutto, dare vita a eventi culturali capaci di valorizzare la storia e le tradizioni del proprio territorio. E’ in questa impellenza che affondano le radici di questa nuova entità folcloristica.
La presentazione si intitola “Io alfiere”- Intorno all’arte del maneggiar la bandiera e sarà articolata in diversi momenti, durante i quali cui si intervalleranno spazi dedicati allo spettacolo alla conferenza stampa vera e propria che vedrà la presenza delle istituzioni cittadine e associative.
Non molti sanno che con la parola alfiere si intende lo sbandieratore. Infatti, durante il Medioevo, il compito di portare le bandiere e di giocarvi era affidato agli “alfieri” (dall’arabo al-faris, cavaliere) che, da uomini d’arme, col tempo divennero veri e propri giocolieri ed i loro rigidi codici di segnalazione militare si trasformarono in manuali per il gioco della bandiera.
La tradizione dell’arte della bandiera cavese è tra le più importanti d’Italia e l’auspicio è che possa essere sempre più competitiva a livello nazionale e internazionale.