Cava, per l’ex Co.Fi.Ma. la Sinistra progetta una cittadella della salute

Una Cittadella della salute a Cava de’ Tirreni è possibile? Sì, secondo i più rappresentativi raggruppamenti politici della Sinistra metelliana (Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Liberi e Uguali, Partito Socialista e Se non ora) che si sono riuniti ieri mattina, a Palazzo di Città, per discuterne attorno a una tavola rotonda.
L’articolo uno dello statuto comunale dichiara che Cava è “città della qualità della vita e della salute” e sempre più deve assumere tale connotazione, sono addivenuti i convenuti all’incontro. Lo statuto esprime giudizi precisi, ai quali tutte le amministrazioni che si susseguono al governo della città devono attenersi.
Partendo da questo presupposto, i partiti e le organizzazioni che hanno presieduto all’incontro e hanno sottoscritto un documento comune, si impegnano a lavorare congiuntamente. L’area urbana individuata per la realizzazione della cittadella della salute è quella antistante l’uscita dell’autostrada dove si trova la ex Co.Fi.Ma.
Il progetto di riqualificazione prevede, al posto dei capannoni dismessi, una grande piazza sulla quale affacceranno gli uffici del nuovo Distretto sanitario, una casa del parto che ospiterà le partorienti che dovranno sottoporsi al parto naturale, un consultorio familiare una farmacia distrettuale, un centro di igiene mentale. Il fine è quello di concentrare un unico luogo tutti i servizi socio-sanitari del territorio. Un progetto atto al rilancio della cittadina metelliana che possa creare occupazione, operando, nel contempo, una riqualificazione urbana e facendo di Cava il punto di riferimento di tutte le politiche sanitarie territoriali dell’ASL.
04.07.2018 – By Nino Maiorino – Il Sindaco Servalli, all’inizio del suo mandato, assicurò che avrebbe fatto il possibile per annullare l’operazione COFIMA (fatta dal suo predecessore senza alcun preventivo approfondimento di costi e utilizzo). Era evidente come non fosse semplice sgravarsi dell’oneroso fardello; ora questa idea di utilizzare quell’area per farne un piccolo polo sanitario intorno al distretto ASL in teoria potrebbe funzionare, salvando così capra e cavoli. Il problema, però, è, come sempre, di carattere economico e temporale: quanto costa, chi paga, quanto tempo per realizzarlo. Tutto qui, e scusate se sembra poco.