Cava, Ospedale: dopo le rassicurazioni della maggioranza arriva la replica sdegnata di opposizione e cittadini
Dopo il comunicato stampa dei consiglieri di maggioranza dove si chiariva che l’Ospedale di Cava non è chiuso e si chiedeva di non fare speculazioni in merito, evidenziando che i rappresentanti dei gruppi delle forze politiche di maggioranza e minoranza erano stati invitati ad un incontro al quale questi ultimi non si erano presentati, prontamente è giunta la risposta dei gruppi consiliari di SiAmo Cavesi, Forza Italia e Fratelli D’Italia.
“Il Sindaco e la maggioranza consiliare – si legge nel comunicato – hanno accusato gli esponenti della minoranza di aver rifiutato la partecipazione a un cosiddetto “tavolo tecnico” che avrebbe dovuto discutere della situazione dell’Ospedale di Cava. Sorvoliamo sulle modalità della presunta convocazione, fatta nella tarda serata di giovedì per telefono solo ad alcuni dei consiglieri di minoranza, senza alcuna ufficialità e senza indicazione della natura e dell’ordine del giorno della riunione. Il punto è un altro. Già lo scorso 8 ottobre, di fronte alle prime sottrazioni di personale e di mezzi dal Reparto di rianimazione, il consigliere Vincenzo Passa, a nome di tutte le opposizioni, con una pec ufficiale chiese chiarimenti al Sindaco e chiese anche di riunire urgentemente la Commissione Sanità per discutere della situazione. La richiesta (è inutile dirlo) non ha mai avuto alcun riscontro, né positivo né negativo”.
“Ci dicano il Sindaco e i suoi consiglieri – continua la nota – perché non hanno risposto a quella richiesta. Perché non sono intervenuti subito, in maniera decisa e senza ambiguità, per chiedere chiarimenti alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera sulla sorte del nostro Reparto di Rianimazione. Perché non hanno chiesto l’appoggio dell’opposizione in tempo utile, quando ancora si poteva fare qualcosa”.
“Oggi, di fronte alla chiusura totale del Reparto di Rianimazione, è tardi per correre ai ripari, e per questo Servalli e i suoi consiglieri cercano di coinvolgere le forze di opposizione nel loro ennesimo insuccesso sul tema dell’Ospedale di Cava. È solo un espediente per diluire le loro responsabilità. Non cercano aiuto, ma complici con cui condividere le proprie colpe”.
Infine: “Se si vuole la collaborazione dell’opposizione, la si richieda in maniera aperta e, soprattutto, si dia la disponibilità ad ascoltarne lealmente le idee e le proposte. Se si vuole una sede per il confronto, si usino innanzitutto quelle istituzionali. Oggi il Sindaco – crediamo sia l’unico caso in provincia di Salerno – non ha ancora convocato il Consiglio Comunale per l’insediamento. Di fronte a una tale emergenza, cosa aspetta?”.
Un duro botta e risposta quello tra maggioranza e opposizione, riguardo una questione delicatissima e in un frangente, quello dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, ancora più delicato.
Ma oltre a quelle dei politici, molteplici sono state le reazioni dei cittadini cavesi di fronte a questa sospensione momentanea del reparto di Rianimazione e alle parole del Sindaco e della maggioranza. Abbiamo estrapolato alcuni commenti postati su Facebook relativi al comunicato della maggioranza consiliare. La maggior parte di essi, come era prevedibile, sono fortemente contrariati. Vediamo cosa hanno postato sui social i cittadini.
Silvia Sorrentino: “Tolta la Rianimazione, manca poco per chiudere. Non si fanno più interventi perché non ci sono rianimatori e anche un soccorso urgente può essere fatale, visto che a volte è questione di minuti. Arriva a Salerno già morto”.
Natalia Di Domenico: “Secondo le nuove disposizioni sarà garantita una guardia anestesiologica h24 presso il plesso di Cava da parte di quattro anestesisti “superstiti”, con questo nuovo riassetto interno ovviamente tutti gli interventi ortopedici e di chirurgia generale non urgenti e indifferibili verranno espletati presso altre strutture… In poche parole oltre la rianimazione anche la sala operatoria è chiusa e, a seguire beh lascio a voi immaginare”. E continua ancora in ulteriori commenti: “Per qualsiasi altra urgenza differibile, ad esempio appendicite, fratture, ascessi, la popolazione cavese deve recarsi presso un altro ospedale. Ma figuriamoci se sta bene alla maggioranza questa situazione, noi ci adattiamo perché non possiamo fare altro. E’ vero, c’è un emergenza nazionale, ma per rafforzare il Da Procida c’erano mille altre alternative alla chiusura di Cava e i vertici lo sanno benissimo”.
Di diverso tono il commento di Stefania Villani: “Mi rendo conto della situazione (aspetto una visita per una persona cara che ha una rara patologia genetica trattata solo in un ospedale del napoletano da marzo) ma è a livello nazionale. Quasi ovunque la maggior parte degli ospedali hanno dovuto temporaneamente cedere anestesisti e rianimatori perché siamo in forte carenza”.
Sulla stessa linea di pensiero Valentina Fusco: “Ma tanto come fanno fanno, ci saranno sempre quelli che si lamentano…. Ma smettetela…. Che barba che noia….che noia che barba…”.
Giudizio decisamente diverso da parte di Maria Scermino: “Caro sindaco, “BASTA SPECULAZIONI “? Si rende conto di quello che è successo? Cava ha perso il reparto di Rianimazione e lei lo giustifica con l’emergenza Covid? Per quale motivo noi cavesi abbiamo meno diritto di salvarci la pelle? La informo che l’emergenza Covid esiste anche qui, nel comune che poco tempo fa l’ha votata riponendo in lei speranze deluse. Come la “BUONA SCUOLA” che di buono non ha proprio niente, il suo programma elettorale può considerarsi carta straccia e…non aggiungo altro perché sono una signora”.
Molto sintetica, ma chiara Sonia Contursi: “Sindaco, queste parole le ho già sentite… questa volta è diverso, l’Ospedale è davvero chiuso”.
Paolo Civitta porta una testimonianza eleoquente: “Esempio sulla mia pelle. Mia madre soffriva di crisi respiratorie ed estata salvata dalla rianimazione di Cava 7 volte giusto in tgempo. Quando si ha una crisi respiratoria si gioca sui secondi non sui minuti. Chiaro? E mo’ non rompete il c…o, hanno avuto tutto il tempo per assumere altro personale”.
Sulla stessa linea Elvira Raimondo: “Io sono l’operatrice sanitaria di Lolita d’Arienzo ammala si SLA da vent’anni. Cinque anni fa in seguito ad una polmonite la rianimazione di Ca l’ha decisamente tirata fuori dalla fine. A questi malati nessuno ci pensa? E se, facendo le dovute corna, avessero biosgno di un tempestivo e necessario ricovero siaimo sicuri che arriverebbero vivi a Salerno o giù di lì. Dire che sono perplessa e anche disgustata dalla indifferenza per queste decisioni è dir poco!
C’è di più. La maggior parte dei cavesi non recepisce come rassicuranti le parole di Servalli, della maggioranza e di De Luca circa la temporaneità del provvedimento e teme che sia davvero l’inizio della fine (tante volte annunciata) per il Santa Maria dell’Olmo che, al momento si spera, è stato ridotto a poco più di una guardia medica secondo l’opinione comune.