Cava de’ Tirreni ha ufficialmente ottenuto la qualifica di “Città che legge”. Lo ha stabilito il Centro del Libro e la lettura del Ministero per il Beni e le Attività Culturali che in collaborazione con l’Anci ha stilato l’elenco dei Comuni in possesso dei requisiti necessari per acquisire tale riconoscimento.
Non si sa se dobbiamo festeggiare o meno, ma prendiamo atto che ora è almeno acclarato che Cava legge. Speriamo che se accorga anche l’Amministrazione Servalli e agisca di conseguenza, ricordandosi che i libri e in genere la cultura hanno almeno lo stesso valore dell’erba dello stadio comunale.
La presenza di una ricca biblioteca, di librerie e scuole caratterizzate da un fervore progettuale significativo in termini di promozione della lettura, hanno consentito alla Città di Cava de’ Tirreni di entrare a far parte del prestigioso elenco delle 363 città che leggono, selezionate tra gli oltre 500 candidati, che potranno accedere ai finanziamenti che il Centro per il libro e la lettura emanerà nel corso dell’anno, con l’obiettivo di sostenere con finanziamenti ed incentivi i progetti più meritevoli.
“Ho fortemente voluto la partecipazione a questo bando – afferma in proposito il sindaco Servalli – per la particolare vocazione che ci caratterizza in quest’ambito. Un riscontro all’essere una città che legge, peraltro, ci viene anche per essere una città che scrive. Tantissimi sono i cavesi, infatti, che mietono successi nel campo della cultura e dell’editoria in particolare, con libri e saggi di altissimo rilievo. Con questa iniziativa possiamo candidarci, in un momento di gravissima crisi economica, a fondi per sostenere questa vocazione soprattutto tra i giovani fin dai primi anni di studio”.
Speriamo bene, quindi. Qualche soldino per la cultura e nello specifico per i libri forse arriveranno in città.
Alleluja.