Cava, le preoccupazioni del socialista Luigi Avella sul futuro del CSTP e del trasporto pubblico in provincia di Salerno
Il Consorzio Salernitano dei Trasporti pubblici locali (CSTP) è da qualche mese nell’occhio del ciclone a causa della situazione debitoria in cui versa, tanto che il commissario straordinario Raimondo Pasquino l’ha posto in liquidazione e ha indetto un bando di gara per la cessione di un ramo dell’azienda. La situazione desta non poche preoccupazioni sia per i dubbi sul mantenimento del servizio sul territorio che per il pericolo che non venga garantito l’attuale livello occupazionale.
Ne abbiamo parlato con Luigi Avella, consulente gratuito ai trasporti del sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, dipendente in pensione del CSTP, sindacalista e militante del P.S.I..
“Sui possibili esuberi di personale e un eventuale ritocco delle tariffe voglio tranquillizzare i cittadini. Dobbiamo preoccuparci invece che in quest’operazione di vendita Cava non paghi di più rispetto alle altre città interessate dal servizio- ha tenuto a precisare Avella- perché la nostra città ha un budget chilometrico a carico della Regione di oltre 250.000 km e l’arrivo di un’azienda privata, il cui principale interesse è il fatturato, potrebbe essere un problema”.
I 38 milioni di euro di debito che gravano sul Consorzio sono dovuti, come ci ha spiegato Avella, principalmente ai tagli effettuati al budget aziendale negli ultimi anni, il 33% circa, cui non hanno fatto seguito da parte dell’azienda tagli al personale o al servizio, di qui l’inevitabile dissesto finanziario. Il sindaco Vincenzo Servalli si farà portatore in Regione Campania, insieme agli altri sindaci dei comuni interessati dal servizio CSTP, delle istanze cittadine. Si costituirà a Cava un tavolo di lavoro per la salvaguardia del consorzio da possibili speculazioni.
Un altro aspetto importante di cui tener conto è la necessità di mantenere il deposito dei mezzi in città perché nel malaugurato caso che quest’ipotesi venisse meno verrà meno anche la manutenzione dei mezzi con conseguenze sulla regolarità delle corse.
“Fortunatamente da parte dell’attuale amministrazione c’è grande sensibilità in merito, c’è volontà di dialogo e di ascolto- sono le parole di Luigi Avella- e un progetto politico che vede “oltre” e vuole una città moderna e di respiro europeo dove il trasporto su gomma e quello su rotaie si muovono in sinergia, con la decisione di stabilire il capolinea del CSTP nell’area Metropark adiacente la stazione ferroviaria”.
Quello della metropolitana leggera a Cava de’ Tirreni, in realtà, pare essere un progetto sempre più lontano dalla realizzazione e le motivazioni più che politiche sembrano essere tecniche. Nella stazione di Salerno i treni che arrivano da Cava vanno a posizionarsi sul primo binario morto, mentre quello per la metropolitana che collega tutta l’area salernitana è il settimo; ed i tecnici delle ferrovie sono stati categorici nel dire che è impensabile tagliare la stazione da est a ovest e viceversa con il trenino della metro perché sarebbe un gran pericolo per gli altri treni che transitano, in primis quelli ad alta velocità. La creazione di un collegamento con i mezzi CSTP da Cava de’ Tirreni fino alla zona industriale di Salerno e l’ospedale Ruggi andrebbe a colmare il vuoto di un’eventuale e non improbabile impossibilità di un allacciamento metropolitano tra le due città.
“Si potrebbe realizzare ciò tagliando la linea 4 che va da Pompei a Salerno, diventata ormai anacronistica -spiega Avella- farla fermare a Cava e da qui far partire gli autobus fino all’area industriale di Salerno che vede ogni giorno un forte flusso di utenti provenienti dalla valle metelliana”. La proposta è stata già presentata al sindaco Servalli che lo sta vagliando attentamente.
Il P.S.I. di Salerno, intanto, ci informa Luigi Avella, ha organizzato proprio a Salerno un interessante e importante convegno sui trasporti il prossimo 7 aprile, presso il Centro sociale di Pastena, in via Vestuti, dal tema “I trasporti nella provincia di Salerno: analisi e prospettive”. Tra i principali relatore ci sarà Pasquale Amoruso, attuale responsabile del Dipartimento trasporti del PSI di Salerno, mentre lavori saranno conclusi dal consigliere regionale Enzo Maraio. Nel corso del convegno uno dei temi centrali sarà inevitabilmente quello della possibilità paventata che venga tolta l’autorità portuale al porto di Salerno facendola così rientrare in quello di Napoli. E’ paradossale l’idea portata avanti dal Ministro dei trasporti Del Rio se si pensa che la Puglia, la Toscana, la Liguria hanno due autorità portuali e si vuole invece penalizzare la Campania. Il porto salernintano è diventato negli ultimi anni la più grande azienda della provincia di Salerno, con migliaia di dipendenti e un indotto che ricopre circa il 30% dell’economia salernitana.
Al convegno si parlerà, ovviamente, in modo diffuso anche di trasporto su ferro e su gomma.
Nei giorni del 15-16 e 17 aprile, infine, sempre a Salerno, si terrà il Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano.
“Per la prima volta il nostro capoluogo di provincia sarà sede di un congresso nazionale socialista e questo dimostra l’attenzione dei livelli nazionali per il nostro territorio- sono le parole di Luigi Avella- grazie anche all’interessamento dell’onorevole Vincenzo Maraio che sta lavorando tanto e bene per il nostro territorio. Non a caso sarà presentata una lista del P.S.I. alle amministrative di Salerno, e siamo fiduciosi che il partito possa tornare ad avere il giusto spazio che aveva un tempo nel mondo politico”.
5.04.2016 – By Nino Maiorino
In merito all’intervista a Gino Avella sul CSTP sul futuro servizio pubblico a Cava e a Salerno, faccio le seguenti considerazioni:
a) comprendo le difficoltà per il taglio dei contributi regionali, ma una analisi più approfondita dovrebbe anche indicare il numero (o la percentuale) dei viaggiatori che non pagano il biglietto, e cosa ha fatto, fa e intende fare in futuro il Cstp per arginare il fenomeno;
b) non si capisce perché il progetto della “Metropolitana leggera è sempre più lontano dalla realizzazione per motivi tecnici”. Non capisco perché le Ferrovie non possano spostare nella stazione di Salerno i treni in arrivo da Cava dal binario tronco 1 al binario 7 in maniera da consentire la messa in circuito anche della stazione di Cava; me ne farei una ragione (???) se ci fosse un ostacolo politico, ma un ostacolo tecnico di tale genere mi sembra ridicolo;
c) ancora più ridicola sembra la ventilata proposta di prevedere che i viaggiatori provenienti da Napoli, scendano a Cava e salgano su un mezzo del CSTP per raggiungere Salerno, per poi riprendere un trenino per andare, magari, all’Ospedale San Leonardo;
d) ed è ancora più assurda l’idea di tagliare la linea 4 del Cstp, unico collegamento ancora efficiente tra Pompei e Salerno, e ne sanno qualcosa quei viaggiatori che spesso, per le deficienze delle FFSS, trovano proprio nella linea 4 una apprezzabile alternativa.
In conclusione mi chiedo: ma perché fare tutto questo sconquasso mentre potrebbe rimanere tutto com’è, con l’unico onere per le FFSS di spostare alla stazione di Salerno una linea tronca a un binario di transito, e pretendere una maggiore efficienza ed affidabilità al personale del Cstp?
Caro professore, comprendo i suoi dubbi, capisco altresì che l’ argomento di cui si parla e complesso, ma se lei avesse preso o gli autobus o la metropolitana questi dubbi sicuramente non li avrebbe. Sarei ben lieto di spiegarle le motivazioni di cui abbiamo parlato. Le consiglio se lo ritieni utile un giorno di andare o all’ ospedale di Salerno o all’ agenzia delle entrate, non con la sua auto ma con i mezzi pubblici. Forse così capirà la necessità di un collegamento diretto. Collegamento che non solo non costa nulla né al CSTP né alla Provincia. Ma porterebbe un enorme beneficio ai cavesi e chi da Siano o Nocera Sup deve andare in quei luoghi. Sono sempre a sua disposizione se vuole approfondire questi argomenti. Luigi Avella