Cava, l’avvocato Senatore risponde ai dirigenti locali della Lega e ribadisce le accuse
Continua il botta e risposta tra la dirigenza locale della Lega di Cava de’ Tirreni e l’avvocato Alfonso Senatore. L’oggetto del contendere è, tout court, la possibilità di essere iscritti o meno al partito di Salvini. Insomma, cambia la numerazione fasulla della Repubblica italiana, ma i problemi interni ai partiti restano restano sempre gli stessi, come ai bei tempi della Democrazia Cristiana quando si parlava di tesserati alla stregua della anime morte di gogoliana memoria.
Dopo la piccata e liquidatoria risposta dei dirigenti della Lega metelliana, che rintuzzava le accuse sul tesseramento rivolte nei giorni scorsi dall’avvocato Senatore, quest’ultimo ritorna alla carica con un comunicato diffuso poco fa in cui chiarisce “che non mi sono mai permesso di appropriarmi di simboli o di poltrone, soprattutto in politica, se non dopo essermi a giusta ragione qualificato e inquadrato da parte degli organi preposti, ritengo insensato il comunicato emesso dalla sezione cavese della Lega, attribuendomi l’aver leso la dignità e la credibilità del “gotha” locale”.
A tal riguardo, l’avvocato Senatore fa riferimento ed allega “la missiva inviata dall’allora Coordinatore Provinciale del partito che fa capo a Salvini, Mariano Falcone, alla quale nessuna risposta negativa fu formulata, al punto da aver, come ampiamente riportato, partecipato fattivamente alla campagna elettorale per le Europee, organizzando un pubblico incontro, (l’unico!) cui parteciparono l’attuale eurodeputato Casanova, primo degli eletti e mio grande amico, esponenti nazionali, provinciali e regionali, (tutti miei amici da sempre, senza che alcuno di coloro che oggi protestano vivacemente, opponessero qualsivoglia contestazione”.
Senatore rincara la dose segnalando “la totale assenza di partecipazione attiva al dibattito sia locale che provinciale che regionale che nazionale, di coloro che amano definirsi coordinatore e vice coordinatore cittadino -(iscritti chissà dove, visto che il tesseramento sta per partire , credo e mi auguro , a settembre)- e che si sentono, forse, depauperati della carica semplicemente perché un simpatizzante, convinto delle azioni promosse dalla Lega, se ne sta facendo promotore, attivandosi per la formazione di un gruppo che non avrà alcuna difficoltà a confluire nel partito, non appena se ne presenterà l’opportunità”.
“Le elezioni sono alle porte e i tempi durissimi” sentenzia Senatore, da qui l’invito a “meno prosopopea elefantiaca e più attivismo, mobilitazione, organizzazione scientifica e predisposizione alla militanza operativa e combattiva”.
In conclusione, c’è un po’ di confusione per la Lega nella valle metelliana. C’è solo da chiedersi quanto queste diatribe interessino per davvero gli elettori cavesi, già votanti o potenziali leghisti. Nella prossima primavera potrebbe, in tal senso, esserci un chiarificatore responso.