Cava, l’artista cavese Antonio Passa alla presidenza delle Belle Arti di Carrara
E’ e sarà motivo di orgoglio per la città la nomina di un illustre figlio di Cava de’ Tirreni alla presidenza delle Belle Arti di Carrara. E’ l’artista professor Antonio Passa, nato a Cava l’8 marzo 1939, in lizza con altri due nomi illustri: Paolo Bosisio e Antonio Pinelli, presentati dal consiglio accademico al Miur e scelti tra un’infinità di personaggi di spicco legati al mondo della cultura.
Antonio Passa, terzo di otto fratelli, fratello maggiore dell’ex dirigente scolastico Vincenzo, cavese doc con un curriculum di tutto rispetto, è riuscito ad avere la meglio sugli altri due che componevano una terna di tutto rispetto. Raggiunto al telefono, il professore Passa si dice contento di vivere questa ulteriore esperienza che va ad arricchire un già ricco curriculum. Gli piace ricordare che i suoi inizi sono cavesi: ”facevo il ragazzo di bottega dal maestro Matteo Apicella dietro le palazzine, avevo solo otto anni e già all’orizzonte si prefigurava l’amore per l’arte che poco dopo mi conduce a Napoli”.
E qui prende forma all’istituto delle Belle Arti tutta la sua formazione che ci tiene a dire è tutta napoletana, poi a Bologna si laurea al DAMS con una tesi originalissima sulla poesia visiva. Gli studi a Roma e l’incontro e la frequentazione con Giulio Carlo Argan fanno il resto. Nella capitale si stabilisce e ricopre per moltissimi anni (circa un decennio) il ruolo di direttore dell’Accademia delle belle Arti. Dal 2006 è membro del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e dal 2012 esperto presso l’ANVUR. Da moltissimi anni è membro della commissione CIMAE del Ministero degli Esteri.
Il suo percorso professionale costellato di successi straordinari e di incontri importanti, per citarne qualcuno Alfonso Gatto, Filiberto Menna, Argan, non gli fa perdere di vista il suo legame con Cava tant’ è che afferma: “Sono un cavese e lo sarò per sempre, sono molto legata a questa città dove ho i miei fratelli e tornavo volentieri fino a poco tempo fa a trovare mia madre anziana”.
Nella lunga chiacchierata ben ricorda i tanti amici illustri, molti dei quali cavesi nel mondo, da Palumbo a Rocco Moccia a Bruno Apicella a Lello Senatore a Franco Lorito a Pietro de Ciccio, con cui ha condiviso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Cava è una bella signora che a volte non ha saputo o voluto cogliere le tante opportunità che ho proposto ma senza successo: una su tutte una scuola di eccellenza di ceramica che fosse nel circuito di Roma e Faenza all’interno di un programma internazionale. Avevo lavorato tanto a questo progetto per la mia città cercando di convogliare artisti di interesse nazionale ed internazionale, ognuno dei quali avrebbe dovuto lasciare un bozzetto da sviluppare poi all’interno di questa scuola… ma l’Amministrazione di allora non ha colto la valenza di questa opportunità più unica che rara che stavo offrendo… Alla fine non se n’è fatto più nulla… Questo il mio più grande rammarico… Certo avrei voluto fare e dare molto di più alla mia città,non solo il busto dell’allora ministro dell’ educazione nazionale (oggi MIUR) Enrico de Marinis che si conserva in una sala del Comune ,ma evidentemente i tempi non erano maturi allora o la città non abbastanza pronta a cogliere una straordinaria occasione che sarebbe stata ulteriore volano di sviluppo”.