Cava, indagine della DIA sull’aggressione al dirigente Sorrentino e sulla lettera minatoria all’ing. Attanasio
Al Comune di Cava de’ Tirreni è tempo di minacce e di veleni. Dopo l’aggressione subita due settimane fa dal dirigente comunale Francesco Sorrentino ad opera di un ex dipendente, a finire sotto tiro è stato un altro dirigente comunale, l’ingegnere Antonino Attanasio, responsabile dell’ufficio lavori pubblici, destinatario nei giorni scorsi di una lettera minatoria.
Nella missiva, facendo esplicito riferimento allo spiacevole episodio di violenza cui era stato vittima Sorrentino, all’ingegnere Attanasio viene intimato di fermarsi, non si sa bene in cosa, se non vuole che gli capiti qualcosa di peggio.
Immediata la solidarietà del sindaco Servalli e degli assessori comunali, tant’è che, per mostrare vicinanza anche fisica all’ingegnere Attanasio, la Giunta comunale per volontà del primo cittadino si è tenuta in una sala adiacente l’ufficio del dirigente nel palazzo comunale di via Schreiber, dove, tra l’altro, sono sistemati gli uffici tecnici comunali.
Immediata, però, è stata anche l’indagine avviata dagli organi di polizia, tant’è che gli agenti della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia di Salerno, hanno sentito a lungo prima l’ingegnere Attanasio e poi il dottore Sorrentino, alla ricerca di nessi tra le due vicende che, al momento, sembra che non siano emersi.
Le due vicende, entrambe spiacevoli e preoccupanti, sono comunque al centro dell’attenzione investigativa degli inquirenti.
Lascia perplessi sul perché sia intervenuta la DIA su vicende che già sono seguite dalla magistratura ordinaria di Nocera Inferiore, dopo che Sorrentino ha formalizzato una denuncia querela per l’aggressione subita. Resta da capire, infatti, come mai la condotta violenta posta in essere da un ex dipendente contro un dirigente comunale merita un’indagine di tale livello? C’è dell’altro, forse? Insomma, gli inquirenti sospettano fatti più inquietanti e pericolosi? In altre parole, hanno il sospetto che dietro certi fatti ci siano mandanti o complici? Domande alle quali, al momento, nessuno è in grado di dare risposte.
Quel che appare certo, tuttavia, è che a Palazzo di Città si respira un’aria pesante, aggravata anche dall’attesa per quelli che saranno gli sviluppi della vicenda giudiziaria che vede protagonista l’ex vicesindaco Enrico Polichetti, i cui esiti sono attesi nella prossima settimana e che potranno avere anche delle imprevedibili e gravi ricadute in sede politica. In questo senso, viene spontaneo chiedersi se l’intervento investigativo della DIA in questo momento sia legato proprio alla vicenda e ai reati contestati all’ex vicesindaco Polichetti.
Insomma, il caldo torrido di questi giorni si somma al clima di preoccupazione che, in un modo o nell’altro, coinvolge politici e, per altri versi, i dirigenti comunali, alcuni, in particolare, per le vicende prima narrate.
In questo contesto, si inserisce anche la richiesta del dirigente Sorrentino indirizzata al Sindaco e per conoscenza al Prefetto, nella quale al primo cittadino Servalli veniva richiesto di adottare i necessari atti di indirizzo per promuovere con urgenza un’indagine amministrativa interna circa eventuali responsabilità su possibili fughe di notizie che hanno in un certo senso “aizzato” l’ex dipendente nei confronti di Sorrentino. Al riguardo non si hanno notizie. Un silenzio tombale, in stridente contrasto con la prontezza di reazione che ha portato la Giunta a riunirsi presso gli uffici del settore lavori pubblici.
I misteri e le ombre, a quanto pare, sono sempre più una connotazione di questa Amministrazione comunale e del Palazzo di Città.