Cava, il destino del Civico Ospedale al centro del dibattito consiliare
Spira una flebile aria di spending review nei corridoi del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni. Durante il Consiglio comunale tenutosi ieri pomeriggio, infatti, tra i punti all’ordine del giorno c’era la discussione sulle spese da attribuire ai gruppi consiliari.
Al termine di un lungo dibattito tra le parti la maggioranza del parlamentino cittadino ha votato favorevolmente per un netto taglio ai fondi dei gruppi consiliari, i quali così passano da 2.582 euro a 500 euro annui; ridotta, seppur in misura minore, anche la quota percepita da ogni consigliere appartenente a un gruppo politico da 206 euro a 200 euro annui. I consiglieri Galdi, Vincenzo Lamberti, Senatore, Passa, Barbuti, Ferrara e Aliberti hanno invece dichiarato la totale rinuncia ai fondi destinati ai gruppi. Il risparmio totale sarà di circa 24.000 euro. Poca cosa, in verità, ma comunque un segnale.
Altro punto all’ordine del giorno, chiesto esplicitamente dal consigliere Galdi, ha riguardato la situazione dell’ospedale S. Maria Incoronata dell’Olmo. L’ex sindaco ha focalizzato il suo intervento su tre punti: richiesta di notizie da parte del governatore De Luca sul destino del nosocomio cittadino in seguito al tavolo sulla sanità tenutosi lo scorso 3 settembre; situazione del reparto di senologia cavese; riflessione sulla possibile realizzazione di un nuovo ospedale che, a suo dire, non è un sogno, o meglio, è un sogno che può diventare realtà.
Sull’argomento in discussione ha detto la sua anche il primo cittadino Enzo Servalli: “L’ospedale è principalmente un pronto soccorso con alcuni reparti in emergenza (si pensi a ginecologia che a fine anno perderà altri due membri rimanendo di fatto con tre medici)”.
“C’è carenza di personale -ha continuato il primo cittadino- poiché chi raggiunge il pensionamento non viene sostituito”.
Ha poi precisato che l’interlocuzione con la Regione Campania e il Presidente De Luca è in atto ed ha chiesto uno sforzo corale all’intero Consiglio comunale, ed ha ribadito ancora una volta che l’idea di un nuovo ospedale nell’area dell’ex Co.Fi.Ma. è impensabile. Non è lì che si può sognare. La campagna elettorale è ormai finita da tempo. Bisogna invece lavorare, ha asserito, perché quello di Cava diventi un pronto soccorso di altissima qualità.
Ha partecipato al dibattito, intervenendo dal pubblico, il chirurgo oncologo Luigi Cremone il quale ha, con onestà intellettuale, ammesso che un pronto soccorso funzionante è prioritario; tuttavia, ha ribadito che il rischio chiusura non è un’ipotesi campata in aria ed ha fatto un appello a un impegno totale da parte di tutti per l’Ospedale di Cava.