Oltre all’aria fritta, l’Amministrazione Servalli dovrebbe però da subito riservare alla cultura la stessa attenzione data alla Cavese
Nella seduta di Giunta che si è tenuta oggi pomeriggio, 26 gennaio, con delibera n. 14, il Sindaco Vincenzo Servalli ha candidato la Città di Cava de’ Tirreni all’ottenimento della qualifica di “Città che legge”, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), del Centro per la lettura e il libro e dall’Associazione nazionale Comuni Italiani (ANCI).
Attraverso la qualifica di “Città che legge”, Cava de’ Tirreni intende riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale della città attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva, impegnandosi a promuovere la lettura con continuità anche attraverso la stipula di un Patto locale per la lettura che preveda una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise di promozione della lettura.
“Essere qualificati come “Città che legge” sarà un ulteriore tassello – afferma il Sindaco Servalli – che ci identificherà ancor di più come Città della Cultura. Ci consentirà, inoltre, di partecipare ai bandi che il Cento per il libro lancerà nel corso del 2017”.
Sarà, ora c’è solo da sperare, però, che dall’Amministrazione Servalli sul tema si passi dall’aria fritta a qualcosa di più sostanzioso, investendo nella cultura qualcosa in più e non le briciole. Basterebbe dare alla cultura la stessa importanza che si dà, giustamente, alle sorti della Cavese calcio.