Cava, ieri le prediche oggi i comizi: i retroscena sulla discesa in politica di Luigi Petrone
Come era facilmente prevedibile, la notizia della quasi certa discesa in campo politico di fra Luigi Petrone per le elezioni amministrative che si terranno a Cava de’ Tirreni il prossimo mese di settembre ha creato scompiglio in città.
Stando a più di un’indiscrezione il vulcanico ex priore del Convento di San Francesco è fermamente convinto a scendere nell’agone politico e da tempo sta lavorando a una lista che ha chiamato “La Fratellanza” con la quale vuol essere il principale competitore del sindaco uscente, Vincenzo Servalli, e sta chiamando a raccolta i suoi tanti amici cavesi per cercare il loro supporto.
Secondo fonti a lui vicine il programma è già a buon punto e il 13 agosto dovrebbe esserci presso la pasticceria “U’ Monaco” di Nocera Superiore una grande festa per la sua candidatura ufficiale. Luigi Petrone, affermano, si dice sicuro di un suo arrivo al ballottaggio e lì chiederebbe l’aiuto e il sostegno di tutti i competitori contro Servalli.
In molti hanno sollevato l’obiezione circa la circostanza che l’appartenenza al clero possa essere compatibile con la candidatura a sindaco. Sempre secondo voci ben informate, sembrerebbe che Luigi Petrone non sia più un religioso dallo scorso 8 giugno. Alcuni dicono che si sia spogliato delle vesti sacre, altri parlano di sospensione a divinis per due anni. Ora dovrebbe essere in stato laicale e tra due anni potrebbe essere reintegrato nell’Ordine.
Quale che sia il suo stato, fra Gigino sa quello che vuole e di sicuro è ben informato in materia.
Il Tuel, il testo unico che regola l’elezione negli enti locali, pone, in verità, fra le condizioni di ineleggibilità alla carica di sindaco di un Comune anche l’esercizio di un ministero di culto. Secondo l’interpretazione prevalente, un sacerdote che eserciti la missione parrocchiale non potrebbe essere eletto ma, a fronte del provvedimento di sospensione a divinis, il sacerdote perderebbe quelle caratteristiche che determinano il vincolo.
A quanto pare, quindi, sembra che nulla osta la sua candidatura a sindaco che, come sempre quando si tratta di fra Gigino, ha diviso in due la città di Cava tra fervidi sostenitori e acerrimi oppositori.
Su Facebook i commenti di segno opposto alla notizia si sprecano.Emilio Santoro ha scritto: “Dopo 5 anni di buio di Servalli Cava potrebbe rinascere”. Angela Manzo ha commentato: “Sarebbe l’apoteosi, Cava subirebbe una rinascita epocale. Forza Padre Gigino!”. Di contro Maria Grazia Ferraiuolo si è così espressa: “Non voglio nemmeno pensarci”, mentre Enzo e Maria Pagano affermano: “E’ una bomba come quelle cadute a Palermo e ad Ancona”.
Una cosa è certa, questa notizia ha molto movimentato la campagna elettorale che languiva fino ad ora con da una parte il super favorito Vincenzo Servalli e dall’altra gli avversari con scarse probabilità di vittoria. Se la notizia risulterà fondata sarà proprio Servalli, navigato politico di lungo corso, a veder compromessa definitivamente la possibilità di vincere al primo turno, con buona pace di alcuni suoi seguaci e simpatizzanti che, dimostrando meno acume politico del Primo cittadino, stanno salutando con uno sberleffo questa novità.