scritto da Redazione Ulisseonline - 04 Luglio 2016 09:05

Cava, i lampi di raggi gamma dell’astrofisica Maria Giovanna Dainotti

Stranamente la notizia della scoperta della giovane astrofisica cavese, Maria Giovanna Dainotti, non ha avuto risonanza sulla stampa e sui “media” nazionali, nonostante la valenza della sua attività di ricercatrice e la recente scoperta che l’ha portata sulla ribalta scientifica mondiale.

Maria Giovanna Dainotti, ora Assistant Professor presso l’Università Jagellonica di Stanford negli Stati Uniti, nonostante la giovane età, ha un lungo “curricula” sia delle attività scientifiche svolte, sia dei prestigiosi centri universitari di ricerca, europei e statunitensi frequentati: ho avuto la possibilità di prenderne visione e ho dovuto leggere pagine e pagine di attestati, pubblicazioni e riconoscimenti.

L’Università californiana di Stanford, presso la quale oggi fa ricerca, è quella, per intenderci, dove il defunto Steven Paul Jobs, più noto come Steve Jobs, fondatore di Apple,tenne il più celebre fra i suoi discorsi ai giovani, quello che terminava con l’esortazione “Stay hungry, stay foolish” (siate affamati, siate folli).

Oggi la giovane astrofisica è sulla ribalta mondiale per la scoperta dei lampi di raggi gamma, GRB in inglese, i quali, escludendo il Big Bang, sono il fenomeno più violento del cosmo: in una manciata di secondi bruciano l’equivalente d’un intero sole producendo fasci di luce ad alta energia in grado d’attraversare l’intero universo. Ebbene, potrebbero essere proprio questi esagerati abbaglianti cosmici a far luce sulla componente più misteriosa della cosmologia contemporanea: l’energia oscura.

La scoperta della Dainotti, se confermata, permetterebbe non solo di risolvere discrepanze come quella emerse nelle ultime settimane fra la misura della costante di Hubble stimata con le supernove rispetto a quanto suggeriscono i dati cosmologici del satellite Planck, ma anche di spingere lo sguardo molto più lontano nello spazio e indietro nel tempo, grazie appunto alla straordinaria quantità d’energia rilasciata dai lampi di raggi gamma.

La scoperta, fatta grazie al telescopio spaziale Swift della NASA, consentirebbero di utilizzare certi GRB come candele standard per misurare le distanza cosmiche, esattamente nel modo in cui si è fatto sino a oggi con le supernove di tipo Ia, come lei stessa ha spiegato qualche giorno fa nel corso d’una conferenza stampa a San Diego, in California.

Di tanto è convinta Maria Giovanna Dainotti, che oltre ad avere una Marie Curie Outgoing Fellow alla Stanford University è assegnista di ricerca all’INAF IASF di Bologna e ha ricevuto, dalle mani dell’allora Presidente Giorgio Napolitano, la onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Maria Giovanna Dainotti è una cavese “doc”, figlia del prof. Fabio Dainotti, preside, poeta e scrittore, oggi Presidente della “Lectura Dantis Metelliana”, originario di Pavia ma residente da una vita qui a Cava de’ Tirreni, letterato schivo e fattivo, impostosi nel mondo della prosa e della poesia per l’altro valore dei suoi scritti.

La mamma della giovane astrofisica è la dott.ssa Angela Carleo, medico di base tra i più conosciuti nella città metelliana, entusiasta della figlia Maria Giovanna, anche se preoccupata sia per lo strapazzo alla quale la figlia si sottopone, sia per i pericoli che la figlia, come tanti giovani in giro per il mondo, corre.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.