Cava, Enrico Bastolla accende lo scontro sulla Cittadella sanitaria all’ex Cofima
E’ ormai acclarato che Enrico Bastolla sia il principale oppositore dell’attuale Amministrazione. E che faccia le veci dell’opposizione consiliare molto più silente di quanto ci si aspetti – forse perché manche la compattezza necessaria, ma non solo – è sempre più evidente.
Fatto sta che arriva da parte dell’ex assessore comunale l’ennesima nota stampa accusatoria ai danni del sindaco Servalli, e questa volta l’argomento sotto accusa è la proposta che è stata discussa la scorsa settimana dai partiti di centrosinistra (PD, LEU, Rifondazione Comunista, Partito Socialista e Se non ora) circa la creazione di una Cittadella Sanitaria nell’area dell’ex Co.Fi.Ma. più volte definita come l’acquisto più scellerato dell’ex sindaco Galdi da parte di Servalli.
“Il Sindaco vuole concentrare gli uffici di via Gramsci, Sert, Casina Rossa, Psicologia all’ex Co.Fi.Ma. con annessa casa del parto. L’area prima di essere presa in considerazione come zona edificabile, va bonificata per la presenza pericolosa di amianto. Dove sono i soldi per la bonifica? Dove sono i soldi per la costruzione degli edifici che dovrebbero ospitare gli uffici? Se il Sindaco pensa di poter utilizzare gli 8 milioni di euro promessi dal Governatore De Luca, sappia che sono soldi destinati all’ ospedale e non all‘ASL. I 360 milioni di fondi concessi dal Ministero dell’Università da dividere su Salerno, Cava e Mercato San Severino, ormai è chiaro che saranno destinati solo al “Ruggi D’Aragona””.
“Altra proposta assurda è “la casa del parto”, che in base alla legge europea per la messa in sicurezza della partoriente abbisogna di figure specialistiche quali ginecologi, ostetriche, puericultrici, internista, cardiologo, anestesista, rianimatore, sala operatoria, nido fisiologico e nido patologico. A questo – termina Bastolla – punto perché non impegnarsi per reperire i fondi per la ricostruzione di un nuovo ospedale e/o potenziamento dell’attuale?”.
A dire il vero, il sindaco Servalli sul tema prudentemente e opportunamente non si è mai pronunciato e non è affatto da escludere la sua contrarietà o quanto meno le sue perplessità. E’ il Pd, il partito del Sindaco e l’asse portante della sua maggioranza, che al contrario ha aderito alla proposta della cittadella sanitaria. Si dirà che Sindaco e Pd sono politicamente la stessa cosa. Anche questo è grosso modo vero, ma fino ad un certo punto, visto che il Sindaco è soprattutto il capo dell’Amministrazione comunale.
Prontamente, però, è giunta la risposta agli interrogativi posti da parte del dottor Francesco Musumeci, membro del partito di Rifondazione Comunista, che sta seguendo il progetto della Cittadella Sanitaria dai suoi albori.
“Facciamo chiarezza – ha esordito – una cosa è l’Ospedale, altra è il territorio dove sorgerebbero tutti i servizi di medicina preventiva. L’ospedale non c’entra nulla con questi servizi socio-sanitari: Distretto Sanitario, Laboratorio di Analisi, Laboratorio di Radiologia, Centro di Salute Mentale, Sert, Piano di Zona. Tutti questi servizi che fanno capo alla sanità territoriale verrebbero collocati in un’unica zona”.
“La questione finanziaria sollevata da Bastolla non sussiste – ha precisato Musumeci – i finanziamenti per la sanità territoriale (e non per l’Ospedale) sono a disposizione e si tratta di un’altra forma di finanziamento totalmente estranea da quanto su detto. La Casa del Parto è una realtà radicata nel territorio italiano già da parecchi anni, da Roma in su. Il reparto di Ginecologia al S. Maria dell’Olmo è stato chiuso per due motivi: lo scarso numero di parti e, soprattutto, perché la percentuale di parti cesarei era impressionante. Nella Casa del Parto le donne non verrebbero più trattate come “vacche” che sgravano. Anche per questa struttura il problema del recupero dei finanziamenti non sussiste poiché le erogazioni proverrebbero dalla rete delle Case del Parto che, sottolineo, sono strutture pubbliche. In tal modo si ritornerebbe a nascere a Cava”.
A questo complesso si affiancherebbe la Logistica per il Farmaco, un centro di distribuzione del farmaco che attualmente è dislocato soltanto a Napoli. Il tutto viene a rientrare nel progetto STU, Società di Trasformazione Urbana che prevede la riqualificazione urbana e il recupero edilizio di zone degradate e abbandonate come è, appunto, quella dell’ex Co.Fi.Ma. per un nuovo slancio economico e occupazionale della città di Cava.
“Abbiamo la possibilità di trasformare la città. Bisogna uscire dalla grettezza di un provincialismo che non ci porta da nessuna parte. Invito – ha terminato il dottore Musumeci – Enrico Bastolla, se ha piacere, a partecipare al prossimo incontro che terremo sulla Cittadella Ospedaliera”.
In conclusione, un merito però Bastolla ce l’ha: almeno vivacizza la vita politico-amministrativa cittadina terribilmente piatta, grigia, noiosa e, sotto certi aspetti, anche equivoca e incomprensibile.