Cava de’ Tirreni, truffa ad anziani in via Santoro: “Tuo figlio è in prigione, occorrono 15 mila euro”
E' accaduto nella giornata di giovedì 27 luglio a una coppia di anziani residenti in via Carlo Santoro che, dopo aver alzato la cornetta
Ancora una truffa nei confronti di anziani a Cava de’ Tirreni con la classica telefonata e la richiesta di soldi da parte di un finto figlio che ha provocato un incidente
Una telefonata interrompe la routine quotidiana: “Vostro figlio ha causato la morte di una persona in un incidente stradale ed è stato arrestato. Occorrono 15 mila euro per farlo uscire di galera”.
E’ accaduto nella giornata di ieri giovedì 27 luglio a una coppia di anziani (82 e 79 anni) residenti in via Carlo Santoro che, dopo aver alzato la cornetta, si sono sentiti dare questa ferale notizia. La persona all’altro capo del telefono ha poi passato il telefono a un uomo che con voce spaventata, ha implorato la coppia di aiutarlo e fare quanto era stato loro chiesto, presentandosi come il loro figlio.
I due, in preda al panico, rispondono di non possedere l’intera somma, ma di riuscire a racimolare circa 3.500 euro. Il truffatore accetta di andare e prelevare i soldi come “acconto” e tornare in seguito per il restante. Dopo poco giunge sotto casa un uomo in moto che li incita a lanciare dal balcone la tranche di contante. Su richiesta dei coniugi, entra nell’appartamento e viene rassicurato di ottenere il resto dei soldi di lì a breve, dopo che il padrone di casa sarebbe rientrato dalla banca.
A quel punto la coppia decide di chiamare il figlio sul proprio cellulare per rassicurarsi delle sue condizioni, ma l’uomo nega di sapere di cosa stanno parlando e capisce che i genitori sono stati vittima di un raggiro. Immediatamente vengono avvisati gli uomini dell’Arma dei Carabinieri e presentata denunzia. Sono scattate immediatamente le indagini a tutto campo.
Purtroppo sono in aumento i tentativi di raggiro degli anziani, approfittando della condizione di vulnerabilità delle vittime, dovuta all’età, e ingenerando nella persona il timore di un pericolo immaginario e l’erroneo convincimento di dover eseguire un ordine dell’autorità. Le Forze dell’Ordine fanno appello ai cittadini più esposti a simili imprese affinché non aderiscano alle richieste di denaro e di chiamare il 112 o un parente per accertarsi della situazione raccontata. Nessuno chiede denaro per una eventuale cauzione destinata a liberare un familiare in difficoltà.