Cava de’ Tirreni, tolto disco orario a via Troisi dopo le proteste dei residenti: lezione di democrazia
Abortita sul nascere la decisione di rendere a tempo il parcheggio nella strada da poco riaperta al transito dopo i lavori di riqualificazione
Le vibranti proteste dei residenti di via Troisi hanno trovato accoglimento ed è stato rimosso il cartello del disco orario in via Troisi.
Abortita sul nascere la decisione di rendere a tempo il parcheggio nella strada da poco riaperta al transito dopo i lavori di riqualificazione che hanno previsto circa due anni, a dispetto dei programmati sei mesi, creando numerosi disagi e tanta frustrazione tra i cittadini che vi abitano.
La protesta contro l’operazione è stata tale che l’Amministrazione comunale ha deciso di fare dietro front e di rendere libero il parcheggio. La scelta era stata fatta per garantire la rotazione delle auto in prossimità delle scuola e impedire che le auto venissero parcheggiate dalla mattina alla sera, ma in tal modo si andava a creare un grave disagio ai residenti.
“Tutto è stato disposto senza preavviso e senza rispetto per le esigenze deii residenti – spiega un abitante – che già hanno visto diminuire le possibilità di parcheggio nelle vicinanze a causa dell’apposizione di strisce blu. Sono stato al Comune e ho parlato col Sindaco, spiegando che non volevamo alcun parcheggio in esclusiva o interventi ‘ad quartiere’, come invece ci è stato rinfacciato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Nunzio Senatore. Servalli ha ascoltato le nostre ragioni e già lo scorso sabato il cartello è stato rimosso”.
Con buona pace dell’assessore Nunzio Senatore, che con la consueta arroganza e permalosità ha definito ‘imbarazzante’, liquidando con tono non certo lusinghiero, il nostro precedente articolo in cui davamo conto della vicenda, esercitando il diritto di cronaca riconosciuto dalla Costituzione. Sta di fatto che ora il Comune è dovuto tornare sui suoi passi.
L’auspicio è che prevalgano anche in altre problematiche inerenti la città la sensibilità sociale e l’intelligenza culturale da parte degli attuali amministratori per affrontare le varie questioni con il dialogo e non con il cieco esercizio del potere.
Un po’ di ascolto in più e maggiore umiltà da parte degli amministratori comunali non hanno mai ucciso nessuno, al contrario, fortificate la condivisione e la partecipazione democratica dei cittadini.