Cava de’ Tirreni, tassa di soggiorno: dal Consiglio comunale via libera agli aumenti
L'imposta era applicata fino ad un massimo di quattro giorni di pernottamenti consecutivi. Adesso, a decorrere dal 2024, l'aumento
Approvata in Consiglio comunale la variazione al Regolamento per la disciplina dell’imposta di soggiomo. La finalità, come ha spiegato la maggioranza, è quella di allineare la città, a forte vocazione turistica, alla media nazionale e di veicolare i proventi a una destinazione d’uso atta alla promozione turistica.
Ricordiamo che la Giunta comunale già nel dicembre 2022 aveva votato l’aumento dell’imposta di soggiorno. Un aumento del 150% delle tariffe per alberghi e strutture extra alberghiere. L’imposta era applicata fino ad un massimo di quattro giorni di pernottamenti consecutivi. Adesso, a decorrere dal 2024, l’aumento dell’imposta sarà esteso a tutto il periodo della permanenza nelle strutture ricettive metelliane.
Una mossa quella degli aumenti della tassa di soggiorno che ha visto le voci contrarie dalle forze di opposizione che ha bocciato come illogico il provvedimento e ha accusato la maggioranza di fare cassa, date le gravi difficoltà di bilancio, sulle spalle degli albergatori e dei turisti. Di particolare veemenza gli interventi di Pasquale Senatore di Forza Italia e Marcello Murolo di Siamo Cavesi che avevano presentato degli emendamenti, poi ritirati in seguito a un duro e serrato dibattito in cui chiedevano delle precisazioni e confermavano la loro contrarietà agli aumenti della tassa.
“Se c’era un emendamento senza effetti contabili sul bilancio consolidato, quello era il mio – ha asserito Murolo – e prendo atto che c’è stato un input politico a cambiare la logica elementare di bilancio”. “Se questa è la logica di spregiudicatezza con cui si tratta l’intelligenza dei consiglieri comunali – ha proseguito, rivolgendosi al dirigente Francesco Sorrentino – ovvero da emeriti imbecilli, lo ritiro”.
L’atmosfera si è scaldata ancor di più quando ha preso la parola il sindaco Vincenzo Servalli che prima ha parlato di tassa di scopo, vincolata a determinati obiettivi, e poi ha criticato fortemente l’opposizione, accusandola di elevare accuse vergognose e prive di fondamento all’operato dell’amministrazione comunale. “Questo è il futuro amministrativo? Saremo costretti a governare per i prossimi vent’anni se questo è il futuro governativo della città”, ha chiosato con sarcastica ironia. Servalli ha poi affilato ancor di più le unghie, dimostrando di risentire delle accuse fatte dall’opposizione anche fuori dall’ambito consiliare, e ha proseguito: “Da oggi in poi mi difenderò da questo attacco giornaliero nei confronti della mia persona. Ci sarà un cambiamento del mio atteggiamento, risponderò colpo su colpo, non sarò più tollerante come sono stato fino a oggi”.
Un duro confronto che permette di fare un paio di riflessioni. La prima è che i tempi della campagna elettorale, sebbene ancora lontani, cominciano ad avvicinarsi sempre più e quindi il sindaco Servalli ha ritenuto di cambiare atteggiamento. La seconda riflessione, la più interessante, è che questo suo dichiarato cambio di marcia rivela che l’opposizione fatta dalla minoranza politica cittadini non gli è indifferente, anzi, sta facendo una giusta e democratica opposizione che movimenta il dibattito politico fin troppo sopito fino a ora.