Cava de’ Tirreni, S. Giuseppe al Pozzo: lettera di protesta per la chiusura del Centro Anziani
Lettera di protesta agli amministratori comunali di Cava de’ Tirreni da parte dei socie del Centro Anziani di S. Giuseppe al Pozzo per la chiusura decisa dalla Giunta Servalli del loro Centro Aggregazione Anziani operante da diversi anni nella frazione metelliana.
“E’ lecito chiedere -si legge nella lettera- come si è giunto a questa determinazione visto e considerato che, la chiusura di alcuni centri rispetto ad altri, secondo il nostro parere diventa un problema politico per cui lasciare il Consiglio Comunale all’oscuro di tutto diventa discutibile ma soprattutto poco ossequioso del ruolo che quest’ultimo dovrebbe svolgere”.
“Sempre secondo il nostro modestissimo parere -continuano i soci del Centro Anziani di S. Giuseppe al Pozzo- non si è tenuto conto di quanto realmente il Regolamento Centri Anziani prevede ed in particolare all’Art.3 Obiettivi ed indirizzi”.
“Senza tener conto -viene rilevato nella lettera di protesta- anche dall’istituzione dei centri stessi e della relativa ubicazione, visto e considerato che il Centro Aggregazione Anziani di San Giuseppe al Pozzo è stato riconosciuto il 1 Giugno del 2007 ed è stato uno dei primi ad operare sul territorio e veniva dalla fondazione di un circolo ricreativo fondato nel 1953 come circolo ENAL prima e FE.NA.L.C dopo”.
Una realtà associativa vivace e attiva quella di San Giuseppe al Pozzo con “un campo di bocce (nella foto) che all’occorrenza viene messo a disposizione di altre realtà associative” e con “una miriade di inziative tra cui quelle prettamente sportive, teatrali e culturali”.
Da qui la richiesta a Sindaco, all’assessore Assessore al ramo e all’intera Giunta comunale di “rivedere quanto deciso, in caso contrario continueremo la nostra battaglia con la presenza in massa al prossimo consiglio comunale, con vari sit-in in piazza e in città, con l’indizione di un consiglio comunale parallelo “al rovescio” a cui inviteremo tutte le forze politiche unitamente ai consiglieri, assessori e alle istituzioni per far conoscere le nostre ragioni”.