scritto da Carolina Milite - 26 Marzo 2025 08:00

Cava de’ Tirreni, riaperto il Castello di Sant’Adiutore, ma quanti problemi irrisolti!

La gestione degli ingressi affidata temporaneamente ai volontari di alcuni gruppi folcloristici metelliani. Non ci sono punti di informazione sulla storia del castello. Ingressi individuali, niente gruppi organizzati con guida, niente telefono per informazioni o prenotazioni

Dopo tre anni dall’inizio dei lavori di restauro, di sistemazione degli interni e della viabilità carrabile circostante, lo scorso venerdì è sta riaperto il Castello di Sant’Adiutore. I lavori di restauro dovevano terminare un anno fa ma, per una serie di disguidi e ritardi, il progetto, finanziato con oltre due milioni di euro, è slittato al fine settimana appena passato. L’evento ha visto una cerimonia solenne, lo svolgimento della Santa Messa, esibizioni storiche e spettacolo pirotecnico a fine giornata.

Il complesso del Castello di Sant’Adiutore rappresenta il sito storico più significativo e prestigioso della città di Cava de’ Tirreni, situato sul Monte Castello, in una posizione dominante e contigua al centro urbano. Costruito intorno all’VIII secolo, fu eretto con lo scopo di controllare la viabilità di collegamento tra Napoli, Nocera e Salerno.

Durante il weekend vi è stato un notevole afflusso di visitatori che hanno affollato l’antico castrum di origine normanna che è stato recuperato e restituito alla città. Anche noi siamo andati a visitarlo e abbiamo avuto modo di parlare con diverse persone e osservare con attenzione i luoghi recuperati all’incuria del tempo e dell’uomo. Al termine della visita  non abbiamo potuto esimerci dal fare qualche riflessione e trarre la conclusione che anche se inaugurato, il sito necessita ancora di completamenti e revisioni di lavori.

Iniziamo con l’ingresso allo spiazzale ove è ubicato il Castello. Non avendo elementi per dubitare del fatto che la rampa di accesso per disabili non rispetti la pendenza del 12% (che è quella consentita nei casi di adeguamento di edifici esistenti, ove non sia possibile assicurare una pendenza inferiore), non possiamo esimerci dal notare che, dato il declivio, chi dovrà usufruirne e chi lo accompagnerà avranno una salita insidiosa ad attenderli.

Una volta entrati nel cortile, indiscutibilmente si viene rapiti dal colpo d’occhio della struttura riportata al suo splendore e delle croce restaurata che domina il panorama sottostante. All’interno della fortezza, vi è una sala con cimeli d’epoca che sono stati portati appositamente dai volontari dei gruppi che hanno provveduto a tenerla aperta in questo primo fine settimana, l’ Ente Monte Castello e l’ Associazione Trombonieri Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni i quali ci hanno spiegato che alla fine dei due giorni di visite avrebbero ripreso tutto il materiale e lo avrebbero riportato alle rispettive sedi.

Questo perché il Castello è privo dell’impianto di videosorveglianza che è stato rubato una ventina di giorni fa da ignoti, così come sembra che sia stato trafugato anche il sistema di video mapping e proprio per questo non sarebbe stato possibile dare prosecuzione, nel giorno dell’inaugurazione, alle previste mappature sulle facciate della fortezza come era stato invece programmato. Secondo voci non confermate, sarebbe in corso una diatriba in merito tra la società appaltatrice dei lavori e il Comune su chi fosse il responsabile della struttura al momento del furto e debba ora risarcire per il maltolto.

Una volta vicini all’ascensore per salire al piano superiore, ci viene fatto notare che l’impianto non è ancora in funzione, infatti manca il pannello di comando. Quindi una persona che vuol raggiungere il piano sopraelevato della fortezza e che è impedito a usare le scale, al momento non può farlo. Accanto all’ascensore vi è un bagno. Abbiamo chiesto di poterlo usare, ma ci è stato risposto che non è possibile in quanto la fruizione al momento è vietata poiché vi è una perdita di acqua che invade il vicino ascensore. L’unica toilette funzionante si trova al piano superiore e, in virtù di quanto abbiamo appena detto, sfruttabile soltanto da chi non ha impedimenti motori per accedervi.

Usciti fuori, attorno alla cinta muraria i vecchi fari sono stati sostituiti da un nuovo impianto di camminamento a led. E se da una parte le vecchie lampade d’illuminazione giacciono abbandonate sul prato, d’altro canto alcuni paletti che illuminano il percorso sono stati trafugati e sul terreno è possibile vedere i fili tranciati.

 

Ci è stato fatto notare come, invece, il faro che illuminava la croce, e che ora è stato sostituito da uno nuovo, sia ancora in bella vista, in maniera antiestetica, sul palo che sorregge entrambi. Perché non si è provveduto a toglierlo?

La gestione degli ingressi affidata temporaneamente ai volontari di alcuni gruppi folcloristici metelliani. Non ci sono punti di informazione sulla storia del castello. Ingressi individuali, niente gruppi organizzati con guida, niente telefono per informazioni o prenotazioni. La situazione dell’affido è ancora un’incognita; per il momento si è deciso di darla alle associazioni a scansione mensile. Una soluzione precaria dovuta al fatto che da circa un anno si è in attesa che venga redatto dall’ufficio comunale preposto il protocollo d’intesa tra il Comune, la Curia, l’ Ente Monte Castello e l’Associazione Trombonieri Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni per la gestione del Castello.

Altre ancora sono le problematiche tecniche e logistiche emerse e chiunque vada e osservi con attenzione, ne può prendere visione. Al momento mancano i presupposti per l’effettivo rilancio del Castello, ma siamo fiduciosi che si porrà rimedio.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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