Cava de’ Tirreni, Raffaele Giordano sollecita il sindaco Servalli sulla vicenda di Lola D’Arienzo
Il consigliere comunale di "Siamo Cavesi" ha reso noto di aver inviato una Pec al sindaco Vincenzo Servalli, affinchè si prodighi a comprendere e cooperare per sboloccare i fondi ministeriali che non sarebbero stati trasferiti ancora alla Regione Campania
“Ho appreso con preoccupazione e rammarico le notizie riguardanti la nostra concittadina, Apollonia D’Arienzo, che da quattro mesi è senza assegno per l’assistenza Non entro nel merito di temi delicatissimi come quello del fine vita. Da cittadino, da medico e da politico ho sempre rispettato la volontà di un’altra persona, in qualunque direzione vadano. Non si possono mai conoscere fino in fondo i pensieri, le paure, le sofferenze e le condizioni di vita quotidiana di un malato e quindi non possiamo mai giudicarne le scelte”.
A parlare è il dottore Raffaele Giordano, consigliere comunale di “Siamo Cavesi”, il quale ha reso noto di aver inviato una Pec al sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, affinchè si prodighi a comprendere e cooperare per sbloccare i fondi ministeriali che non sarebbero stati trasferiti ancora alla Regione Campania, che dovrà in seguito provvedere all’erogazione diretta ai pazienti.
Apollonia D’Arienzo, da tutti conosciuta come Lola, da 28 anni è bloccata a letto nella sua casa di Cava de Tirreni a causa della SLA e comunica solo con il battito delle ciglia. Da quattro mesi, oltre alle croniche difficoltà assitenziali, vive anche il dramma della mancanza dell’assegno di cura e non nasconde di aver contattato l’associazione Luca Coscioni per poter morire con dignità.
“Da rappresentante delle istituzioni – prosegue Raffaele Giordano nella sua missiva sulla questione – devo dire che è inaccettabile che siano difficoltà economiche o burocratiche a indirizzare quelle scelte. Non è giusto e non è degno di uno stato moderno leggere di quattro mesi di assenza di aiuti tramite assegno di cura (aiuto comunque non sufficiente). Peraltro, la stessa condizione mi è stata riferita anche dai parenti di altri concittadini che versano in gravi condizioni di salute. Per pazienti cosi delicati non può esistete un solo momento di interruzione delle cure”.
“Per quanto detto – conclude – faccio appello al Sindaco di fare tutti gli sforzi in suo potere per sollecitare le istituzioni e gli organi preposti. Capire dove è sorto il problema e trovare delle soluzioni. Inoltre, chiedo al Sindaco di non abdicare al suo ruolo di responsabile della salute dei cittadini che amministra; di verificare, indirizzare e controllare la qualità dei servizi sanitari che vengono offerti loro. Confido in un suo intervento celere e proficuo”.