Cava de’ Tirreni, Premio Com&Te: intervista allo scrittore Stefano Liberti
Senza cadere nel catastrofismo, Stefano Liberti ha raccontato le difficoltà e la crisi che vive il nostro Mediterraneo, che per noi non è un mare qualsiasi ma qualcosa di molto, molto di più. E' la culla della nostra civiltà, è una parte di noi, tant'è che i romani lo chiamavano Mare nostrum

Nella serata di venerdì scorso 4 aprile, il giornalista Stefano Liberti, scrittore e reporter di lunga esperienza, è stato il protagonista del secondo appuntamento letterario della XVI edizione della rassegna letteraria Premio Com&Te, presentando la sua pubblicazione Tropico Mediterraneo Viaggio in un mare che cambia (Editori Laterza).
Stefano Liberti con il suo libro ha compiuto una spedizione lungo le acque agitate del Mediterraneo, il nostro oceano in miniatura, così piccolo e così diverso nei paesaggi, viaggiando tra le sue isole e le sue coste – da Linosa a Cipro, da Tunisi alle Kerkennah, da Mazara a Samos – interrogando chi, vivendoci a contatto diretto, può testimoniarne e spiegarne la sorprendente metamorfosi.
Oggi il Mediterraneo sta attraversando una trasformazione vorticosa per effetto del surriscaldamento globale e dell’impatto delle attività antropiche. Dalle specie aliene che proliferano alla plastica che lo soffoca, dall’eccesso di pesca all’estrazione di idrocarburi, è diventato lo specchio dell’azione nefasta dell’essere umano sul suo habitat. In questo nostro mare si intrecciano e si evidenziano tutti i nodi problematici della contemporaneità: cambiamento climatico, sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, inquinamento e collasso degli ecosistemi.
Senza cadere nel catastrofismo, Stefano Liberti ha raccontato le difficoltà e la crisi che vive il nostro Mediterraneo, che per noi non è un mare qualsiasi ma qualcosa di molto, molto di più. E’ la culla della nostra civiltà, è una parte di noi, tant’è che i romani lo chiamavano Mare nostrum. Un tema, quello del Mediterraneo, che coniuga storia, attualità e futuro ed il cui destino ci riguarda da vicino, anzi, quello del Mare nostrum coinciderà per forza di cose con il nostro, così come è stato nei millenni della nostra civiltà. Da qui, la scelta del saggio-racconto di Stefano Liberti, che gli organizzatori del Premio Com&Te hanno voluto inserire nella cinquina finalista di questa edizione riservata alla saggistica e alla narrativa che richiama l’ecologia e la sostenibilità sotto i più diversi profili, inerenti il tema prescelto, ovvero Ambiente, la cura della casa comune.
Di seguito l’intervista realizzata venerdì scorso dalla nostra redattrice Carolina Milite prima dell’inizio della presentazione. (foto Leandro Guarino)