Cava de’ Tirreni, l’Unione culturale sportiva sordi cavesi tiene un corso L.I.S. a Oliveto Citra
Ogni mamma vuole il meglio per i propri figli, e quando uno di loro ha delle difficoltà, può essere ancora più determinata a trovare una soluzione. Questo è esattamente ciò che è accaduto a Pasqualina Torluccio, una mamma di Oliveto Citra.
Pasqualina ha una figlia, Alessia, che è nata sorda. Fin dalla tenera età si è resa conto dell’importanza di comunicare con la figlia utilizzando la lingua dei segni.
Ma, a differenza di altre lingue, la lingua dei segni italiana non è cosìampiamente conosciuta e quindi è difficile trovare un corso nella zona. Pasqualina ha deciso di fare qualcosa per cambiare questa situazione. Ha iniziato a parlare con altre mamme e famiglie nella zona per vedere se ci fosse interesse per un corso di lingua dei segni e molte persone erano interessate a partecipare. Anche il parroco della chiesa di Santa Maria della Misericordia, Padre Umberto, entusiasta dell’idea ha offerto di fornire lo spazio gratuitamente.
Sabato 12 novembre 2022 è iniziato il corso, durato sei mesi, con incontri a cadenza bisettimanale, tenuto da insegnanti specializzati, Carmela e Giuseppina Lodato e Antonio Bisogno dell’Unione Culturale Sportiva Sordi di Cava de’ Tirreni, che sanno come coinvolgere i bambini in modo ludico e divertente.
Imparare la lingua dei segni italiana può essere un’esperienza gratificante e arricchente per i bambini. Apprendono una forma di comunicazione alternativa e inclusiva, che può arricchire la loro vita e il loro modo di relazionarsi con gli altri.
Può aiutarli a sviluppare la loro creatività e fantasia, grazie all’uso delle espressioni facciali e dei movimenti del corpo, che sono fondamentali nella lingua dei segni.
A sviluppare una maggiore attenzione e sensibilità verso gli altri, imparando a comunicare in modo diverso e ad ascoltare con più attenzione le esigenze degli altri.
Il pensiero di Giuseppina De Vito, docente di sostegno in una scuola primaria chiarisce bene il senso del corso LIS- cioè scoprire un nuovo mondo, spesso vicino ma invisibile. “È proprio questa scoperta e allo stesso tempo curiosità che hanno portato me, a voler intraprendere il corso LIS. Un’esperienza che all’inizio, sono sincera, mi ha lasciata perplessa, ma che ad oggi, dopo mesi di corso consiglio a chiunque… grandi, piccini, anziani. Seguire un corso di questo tipo fa bene all’ANIMA. Alle volte siamo troppo presi dalla vita frenetica di tutti i giorni che ci dimentichiamo di ascoltare il silenzio di chi non ha voce, ma che ha il dono di parlarci con il cuore.”
La sordità non deve essere vista come una diversità ma come una ricchezza che ci deve permettere di entrare nell’IO più profondo delle persone. Molto spesso ci soffermiamo a giudicare in maniera così superficiale e sciocca. Sbagliato…davvero abbiamo sempre commesso questo grave errore.
“Ritengo che questo corso LIS promosso dalla parrocchia di Oliveto Citra – spiega Giuseppina De Vito-debba essere di esempio e di ispirazione per tutti. Sono queste le iniziative che fanno bene all’umanità e che danno un senso reale e profondo alla VITA. Con l’auspicio che queste poche mie parole possano giungere a molti, ringrazio chi fino ad oggi ha già dato il suo contributo alla società stendendo una mano amica”.
In conclusione, tale l’iniziativa ha dimostrato che la determinazione e la passione possono portare al successo. Grazie a questo progetto i bambini sordi nella zona di Oliveto Citra potranno comunicare in modo più efficace e socializzare con la comunità locale. La storia di Pasqualina è un esempio di come un singolo individuo può fare una grande differenza nella vita degli altri.