Cava de’ Tirreni, l’Inter Club Cava Gruppo Storico 1996 ha festeggiato ieri sera la seconda stella nerazzurra
Presenti all'incontro conviviale molti soci in rappresentanza dei numerosi aderenti allo storico club interista della valle metelliana che pochi anni fa ha festeggio i 25 anni di attività
Un momento conviviale e di festa ieri sera, presso il ristorante Il Rifugio, dei soci dell’Inter Club Cava de’ Tirreni Gruppo Storico 1996.
Un appuntamento annuale che questa volta ha assunto un significato speciale, ovvero celebrare la vittoria dell’Internazionale di Milano nell’ultimo campionato di calcio 2023/24 da poco concluso.
Una festa ancora più sentita per una vittoria sportiva che ha portato la seconda stella all’amata squadra milanese per il ventesimo scudetto appuntato sulle maglie nerazzurre.
Presenti all’incontro conviviale molti soci in rappresentanza dei numerosi aderenti allo storico club interista della valle metelliana che pochi anni fa ha festeggiato i 25 anni di attività.
“Non è facile di questi tempi -ha ricordato il presidente del Club cavese Gino Giachetta nel suo discorso di benvenuto ai commensali e che ha preceduto la cena- portare avanti un club, un sodalizio fatto di persone fisiche, vere, in carne ed ossa, in un’epoca in cui i social rendono tutto virtuale e superate per certi versi queste forme di socialità che possono sembrare antiche ma che invece continuano ad avere un grande valore e dare un senso di comunità alla nostra vita di tutti i giorni”.
“L’Inter non è quindi solo la nostra squadra del cuore che amiamo comunque e sempre fin da bambini -ha evidenziato il presidente Giachetta- ma l’occasione per consolidare antiche amicizie e ritrovare nuovi amici accomunati da un’unica fede calcistica, quella nerazzurra”.
“Per questo -ha concluso Giachetta- continueremo ad amare l’Inter e a dar vita e far crescere la comunità nerazzurra cavese, unitamente a quelle delle altre simili realtà diffuse in tutto il mondo. Amala”.
L’allegra e intensa serata -fra scambi di opinioni e amarcord su Inzaghi e Conte, su Marotta e la nuova proprietà, sul passato recente di Lukaku e la bravura di Thuram, sulla quasi devozione per un monumento storico come il vicepresidente capitan Zanetti e l’accostamento al capitano di oggi e centravanti sontuoso qual è il Toro Lautaro- si è concluso con una torta celebrativa e il brindisi finale.
Con un impegno: ritrovarsi ancora nel corso del prossimo anno sportivo con la speranza di festeggiare fra dodici mesi la vittoria del ventunesimo scudetto.
Ed un saluto che è nello stesso tempo un inno di fede calcistica ed un grido di battaglia sportiva: Amala!