Cava de’ Tirreni, liberiamo la città dalla cancrena politico-amministrativa rappresentata dall’Amministrazione Servalli
Mandare a casa Servalli oggi è un salto nel buio. Tuttavia, davvero i consiglieri di Azione credono di fare il bene della città facendo sopravvivere questa Amministrazione comunale?
I consiglieri comunali cavesi di Azione, Federico De FIlippis e Franco Manzo, hanno fatto bene a pubblicare un manifesto in cui ribadiscono la loro distanza dall’Amministrazione Servalli.
Per come si sono messe ormai le cose, questa maggioranza non ha più i numeri per essere definita tale. Da qui l’avvio a pieno regime di quello che volgarmente viene chiamato il mercato delle vacche. Tu mi dai il voto in Consiglio comunale, io ti do una poltrona, uno strapuntino o comunque un benefit.
E, in effetti, i primi ad essere indiziati di una possibile compravendita politica erano stati da subito additati i consiglieri comunali di Azione. In fondo, svilire la loro presa di posizione e ridurli al ruolo di accattoni, tornava politicamente utile a più d’uno.
Detto questo, l’impressione è che ora i consiglieri di Azione sembrano trovarsi in un sentiero assai stretto se non addirittura in un vicolo cieco.
Vero è che si collocano fuori della maggioranza, ma senza porsi all’opposizione. E, di conseguenza, evitare di assestare il colpo definito a Servalli & C., ovvero porre termine anticipatamente a questa consiliatura.
La loro posizione oltre che legittima è assolutamente comprensibile. Mandare a casa Servalli oggi è un salto nel buio. Tuttavia, davvero i consiglieri di Azione credono di fare il bene della città facendo sopravvivere questa Amministrazione comunale? Davvero pensano di riuscire, in questa loro scomoda posizione, ad essere incisivi nella tutela degli interessi della città? E per quanto tempo riusciranno a restare in un simile limbo politico?
E’ solo una pia illusione credere di riuscire a contare e ad essere utili in qualcosa se si resta in mezzo al guado. Il rischio, al contrario, è che più tempo passerà, maggiori saranno le probabilità di essere trascinati via dalla corrente.
Questo, però, lo sanno bene anche i due consiglieri comunali di Azione. Restando fermi a fare le pulci a Servalli e ai suoi, potrebbe solo voler dire esporsi, con il passar del tempo, ad un rischio che è quasi una certezza: essere travolti dagli eventi. Tant’è che De Filippis e Manzo chiudono il loro manifesto d’intenti con un impegno chiaro ed esplicito: “saremo pronti a dialogare con chi ha a cuore unicamente le sorti di Cava de’ Tirreni”.
Sì, perché il nocciolo della questione resta proprio la capacità di mettere su una proposta politica alternativa sufficientemente credibile e praticabile. Con chi? Di sicuro con quanti non si ritrovano con gli attuali schieramenti di centrosinistra e di centrodestra né tanto meno con l’appassita ed incerta Fratellanza di Petrone.
Non è comunque un cammino facile, al contrario, appare particolarmente insidioso. Si tratterà di avere forza d’animo e capacità politica, ma sarà arduo mettere insieme tante teste pensanti se non addirittura gloriose. Il rischio di un pollaio dove non fa mai giorno è più che reale. E il tempo non gioca a favore. Tuttavia, non c’è altra strada da percorrere per chi, come i consiglieri di Azione, Canora e altri ancora, hanno avuto il coraggio di rompere con l’insipienza amministrativa e il fariseismo politico di Servalli.
In questo scenario politico cittadino, ormai così disfatto, resta comunque da capire quali saranno l’atteggiamento e più ancora le iniziative che assumeranno il centrodestra e il centrosinistra, quantomeno le rispettive componenti più significative. Mai come adesso occorre non stare fermi sulle proprie posizioni, bensì avere l’ardire di scomporre e ricomporre politicamente. Il Pd da un lato, FdI dall’altra, sono i primi a dover porsi questo proposito.
In gioco è il futuro della città. Ciò, nell’immediato, significa liberarla al più presto dalla cancrena politico-amministrativa rappresentata dall’Amministrazione Servalli.