Cava de’ Tirreni, la UIL proclama lo stato di agitazione del personale del Piano di Zona
Principia così la nota in data di ieri della UIL, che ha come destinatario, tra gli altri, il sindaco di Cava de' Tirreni Vincenzo Servalli
“La scrivente Segreteria Territoriale si vede costretta ad indire lo Stato di Agitazione dei dipendenti part- time al 50% assegnati al Piano di Zona Ambito Territoriale S02 Comune Capofila di Cava de’ Tirreni… a tutela del personale stesso e dei delicati servizi offerti”.
Principia così la nota in data di ieri della UIL, che ha come destinatario, tra gli altri, il sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli anche nella sua veste di Sindaco del Comune Capofila del Piano di Zona Cava-Costiera Amalfitana S02, a firma della segretaria organizzativa UIL FPL Filomena D’Aniello.
“Nello specifico -si legge nella nota- questa Organizzazione Sindacale ritiene che le assunzioni di assistenti sociali a valere sul Fondo di Solidarietà Comunale, nella sua parte destinata al rafforzamento dei servizi sociali, siano in deroga ai vincoli di contenimento della spesa del personale. Il comune capofila di Cava de’ Tirreni, da parte sua, non ha ritenuto percorribile tale via, tuttavia, si è impegnato, in sede di tavolo tecnico, ad effettuare un interrogativo presso la Corte dei Conti, onde verificare la reale fattibilità”
“Ad oggi -denuncia la UIL- tale impegno non è stato mantenuto, lasciando intendere di fatto una mancanza di volontà concreta del comune capofila di procedere al potenziamento dei servizi sociali. A nulla sono valse le continue sollecitazioni… di fatto, tutte le professionalità assegnante al Piano di Zona S02 dal 1° gennaio scorso sono ritornate part time, i carichi di lavoro sono restati invariati, nonostante nella pratica gli operatori siano dimezzati. Questa Segreteria, unitamente ai dipendenti, esprime seria preoccupazione per la garanzia di adeguati livelli di prestazione sociale alle fasce più deboli, paventando la mancata assicurazione di tutte le misure di sostegno all’inclusione nei confronti delle persone e delle famiglie più fragili e vulnerabili”.
“Chiediamo al comune capofila di Cava de’ Tirreni -prosegue la nota del sindacato- di sfruttare le possibilità previste dalle norme e nel rispetto delle norme stesse per potenziare i servizi sociali con l’assunzione di assistenti sociali e delle necessarie professionalità, sociologi ed assistenti amministrativi, che concorrono all’erogazione degli stessi, tenendo conto che proprio le norme nazionali e comunitarie hanno individuato i livelli essenziali di prestazione, a cui gli Enti devono conformarsi e non sottrarsi”.
“Se l’amministrazione di Cava de’ Tirreni -spiega la nota UIL- ritiene indispensabile il parere della Corte dei Conti per procedere alle assunzioni di assistenti sociali con l’utilizzo del Fondo di Solidarietà Comunale, proceda senza esitazione, non limiti i cittadini nell’erogazione dei servizi sociali e, parimenti, non riversi su professionisti precari a metà, l’onere di gestire, con un risicato part time, tutti i progetti attualmente in essere”.
“Non riusciamo a comprendere gli ulteriori ritardi dell’Ente -lamenta la UIL- non solo non si è ancora proceduto ad effettuare l’interrogativo alla Corte dei Conti, ma non si è neanche provveduto ad attuare gli incrementi orari transitori, che pur avrebbero aiutato gli operatori sociali nella gestione e nell’erogazione dei servizi e dei progetti da realizzare e rendicontare”.
“Per tutto quanto esposto, questa Segreteria, unitamente al personale assegnato al Piano di Zona S02 -afferma il sindacato- è effettivamente allarmata per la grave situazione che si sta verificando presso il Comune di Cava de’ Tirreni (capofila dell’Ambito Territoriale S02), il quale, senza il personale adeguato e senza neanche l’incremento orario, non riuscirà a garantire i servizi, né tanto meno i progetti di finanziamento, oberando, contestualmente ed esclusivamente, solo i lavoratori di responsabilità ed impegni non realizzabili con l’attuale assetto organizzativo”.
“Pertanto -conclude la UIL- data la delicatezza della situazione, che può determinare rischi per la tenuta occupazionale e gravi ripercussioni sui servizi erogati alle fasce più deboli delle collettività coinvolte, l’Organizzazione Sindacale” conferma l’indizione dello Stato di Agitazione del personale assegnato al Piano di Zona.