Cava de’ Tirreni, la sconfitta di Luca Narbone: il fallimento politico di Servalli e del suo cerchio magico
Con la mancata elezione del capogruppo consiliare del Pd cavese Luca Narbone, Servalli e i suoi collezionano l’ennesima pessima figura.
Sta di fatto che la città di Cava de’ Tirreni non ha un rappresentante alla Provincia di Salerno. E, se non vado errato, ciò è la prima volta che accade nella sua lunga storia dall’Unità d’Italia ad oggi,
Vero è che neanche la città di Salerno ha eletto un rappresentante, ma il capoluogo, per il potere che esprime attraverso il Re Sole De Luca, può allegramente farne a meno. Anzi, può con “generosità” contribuire con i suoi voti ad eleggere consiglieri provinciali di realtà comunali minori.
Vero anche che l’istituzione Provincia conta assai poco e il danno di una mancata rappresentanza cavese indubbiamente c’è, ma non è di capitale importanza.
Ciò detto, questo flop elettorale e politico non è che non bruci per la città metelliana. Tutt’altro.
E’ l’ennesima prova di quanto la nostra città sia isolata e marginale politicamente. Insomma, non contiamo un tubo. A livello nazionale e regionale già da un pezzo. Ora scopriamo che persino in sede provinciale contiamo meno di niente, incapaci come siamo di avere un rappresentante a Palazzo S. Agostino.
Immagino come nella tomba si rivolterà il sindaco Abbro, per tanti anni protagonista dell’istituzione provinciale, quando questa contava davvero, ma di sicuro altrettanto faranno Caiazza, che ne fu presidente, e De Filippis… E sarebbe interessante sapere quale giudizio ne dà Cirielli, ultimo presidente eletto direttamente dai cittadini.
Una sconfitta per la città, ma che soprattutto rappresenta innanzi tutto il fallimento, l’ultimo in ordine temporale, del sindaco Servalli, incapace di tenere coesa la sua maggioranza, ma anche di portare i voti di altri Comuni al suo candidato.
Tirando le somme, la nostra città ancora una volta mostra non solo di essere in caduta libera, ma addirittura di sprofondare sempre più. Il sindaco Servalli oramai è il condottiere, si fa per dire, che ci sta portando negli inferi. Giù. Sempre più giù.
Spiace per Luca Narbone, un bravo figlio, sempre educato e premuroso. Forse questa sconfitta potrà però tornargli utile e farlo riflettere sulla sua futura collocazione politica. A maggior ragione se, come si sussurra, coltiva l’ambizione di candidarsi addirittura a sindaco. L’auspicio è che sappia trarre le dovute conseguenze politiche guardando in prospettiva. E soprattutto non si faccia incantare da quel comunicato-necrologio diffuso dal Pd cavese.
Narbone è giovane, deve e può crescere, ma deve stare attento, d’ora in poi, a non farsi mandare allo sbaraglio dalla scadente compagnia di giro in cui si ritrova. Prenda piuttosto le distanze da Servalli e dal suo cerchio magico. Per farla breve, tiri fuori gli attributi ed eviti di colare a picco insieme al sindaco Servalli, che non ha più nessunissimo futuro politico. Ed il cui presente è fatto solo di macerie e di patetici miraggi.
In conclusione, Narbone ha già ampiamente pagato il suo contributo di lealtà e riconoscenza, ora incominci a guardare politicamente altrove.
E tenga sempre a mente la massima “faber est suae quisque fortunae”.