Cava de’ Tirreni, la denuncia di Meridione Nazionale: “Casa Serena, quale destino?”
E' quanto si legge in un lungo e assai articolato comunicato stampa diffuso dall'associazione politico-culturale Meridione Nazione, a firma del coordinatore regionale avv. Alfonso Senatore, che riepiloga le vicende legate alla struttura per anziani "Casa Serena".
“Sul tavolo di lavoro del team di Meridione Nazionale che si occupa della Sanità e delle Politiche Sociali è giunta la vicenda della casa di riposo comunale “Casa Serena”. Ci troviamo al cospetto di un altro, l’ennesimo fallimento di questa Amministrazione che non finisce mai di stupirci. “Casa Serena” era stata posta tra i beni soggetti ad alienazione. Il sindaco Vincenzo Servalli, a seguito di diffuse e forti proteste, lo scorso maggio aveva fatto marcia indietro impegnandosi ad estrapolare dal piano delle alienazioni la struttura di Casa Serena, garantendo la pubblicazione della gara per la gestione della stessa e assegnando una proroga agli attuali gestori, la Cooperativa Nuovi Orizzonti, fino allo scorso agosto”.
E’ quanto si legge in un lungo e assai articolato comunicato stampa diffuso dall’associazione politico-culturale Meridione Nazione, a firma del coordinatore regionale avv. Alfonso Senatore, che riepiloga le vicende legate alla struttura per anziani “Casa Serena”.
“Giusto per la cronaca -continua il comunicato- sembra che questa cooperativa non abbia versato al comune la TARI e probabilmente anche altre somme relative agli oneri di gestione. Inoltre, si era impegnata a garantire interventi di manutenzione prescritti dai NAS relativi ai bagni della struttura (ne ha fatti solo 2 su 50) e non provvede neanche alla manutenzione ordinaria: zanzariere rotte, mancanza di impianti di ventilazione durante il periodo estivo, luci della struttura che non si accendono, contatori elettrici che saltano per sovraccarico appena si accende una stufa o altro. Durante lo scorso inverno la caldaia non ha funzionato fino a dicembre. Non viene rispettato il rapporto ospiti unità di personale, mentre durante la notte manca il personale infermieristico nonostante la struttura ospiti persone che potrebbero avere bisogno di intervento immediato. Nella struttura manca la mensa e il servizio che fornisce i pasti non è programmato per garantire diete particolari”.
“Le suppellettili sono datate -si legge ancora- le pulizie ordinarie e straordinarie della struttura vengono assicurate dagli OSS piuttosto che da un’impresa dedicata, questo a discapito degli anziani che non hanno a disposizione il personale per svolgere attività motoria ma vengono tenuti nella sala d’ingresso tutta la mattina e anche nel dopo il pranzo fino ad ora di cena. Inoltre, essendoci ospiti inabili, il personale, seppure esiguo, fa i salti mortali per accudire tutti. Ogni ospite paga in media 1.300-1.350 euro al mese, di cui 600 giustificati come assistenza sanitaria che si risolve nella somministrazione di terapie ordinate dai medici di base, somministrazione che in assenza del personale infermieristico viene praticata dagli OSS”.
“Negli anni di detta gestione -ricorda Meridione Nazionale nel suo comunicato stampa- il Comune avrebbe dovuto provvedere a lavori di manutenzione straordinaria della struttura. Lavori neanche presi in considerazione, pertanto la struttura è davvero vetusta e abbisognerebbe di un’adeguata ristrutturazione. Ma l’Amministrazione comunale non ha neanche mai pensato di intervenire in tal senso. Quest’Amministrazione comunale a fine agosto ha dato una proroga di altri tre mesi agli attuali gestori e nei primi giorni di ottobre è stata pubblicata un’Asta Pubblica per la locazione di Casa Serena, con scadenza il prossimo 6 novembre 2023. Base d’asta 8.342,10 euro mensili per anni 9, tre mensilità a deposito cauzionale, sono a carico del conduttore tutti gli oneri finanziari attualmente a carico del Comune per il servizio di assistenza a 5 anziani che allo stato attuale costa 80.000 euro l’anno (già dallo scorso maggio quest’onere se l’è accollato il gestore attuale); la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile e degl’impianti, l’allestimento dell’immobile con arredi e attrezzature adeguate; gli adempimenti per il rispetto della normativa antincendio (attualmente il vecchio impianto per la rilevazione di fumo credo non funzioni); la cura e la manutenzione dell’area verde (sono infestati dalle zanzare); cura e spese servizio di pulizia; ecc. ecc.”.
“Inoltre -si legge ancora- chi prende in affitto l’immobile deve provvedere all’accatastamento. A seguito di detta Asta, presso la struttura di Casa Serena sembra che ad oggi si sia presentata un’unica società di Firenze che sarebbe interessata, ma chiaramente ha espresso l’intenzione di duplicare la retta attuale e non si è espressa in merito alla possibilità di garantire i posti di lavoro al personale che vi opera”.
“L’Amministrazione comunale -denuncia Meridione Nazionale- con questo bando capestro ha confermato la sua assoluta intenzione di usare Casa Serena come bancomat. Nonostante sia un bene con destinazione sociale, non si è preoccupata di manutenzione, salvaguardie economiche e quant’altro, e visto che probabilmente l’Asta, per l’esosità della retta mensile, non andrà a buon fine, ci troveremo con un ulteriore proroga alla Cooperativa Nuovi Orizzonti che, continuerà a lasciare la struttura in uno stato di fatiscenza e a rendere un sevizio agli anziani veramente minimale”.
“Il Comune -attacca Meridione Nazionale- dovrebbe riprendere la gestione della struttura attraverso la concessione del servizio di asssitenza agli anziani, investire i fondi destinati a parcheggi inutili o aree verdi inutili o altre spese inutili in opere di ristrutturazione di una struttura che è stata donata alla comunità e serve alla comunità, conservando i posti di lavoro a chi si prodiga lì ogni giorno, lavoratori che potrebbero loro stessi costituirsi in cooperativa”.
“In conclusione, un discorso lungimirante. Inoltre, bisognerebbe capire nell’atto di donazione di Casa Serena cosa c’è scritto. In poche parole -conclude Meridione Nazionale- questa pessima Amministrazione da otto anni a questa parte ha abbandonato la struttura. Tanto da volersene disfare e con questo ha rinunciato ad un compito essenziale per un Ente Comunale riguardante il sociale con la difesa delle fasce più deboli e fragili”.