Cava de’ Tirreni, la Corte dei Conti mette sotto torchio Servalli sui conti in rosso del Comune
Il magistrato ha esaminato con la lente di ingrandimento ogni aspetto della vita amministrativa. Ha messo per così dire il naso dappertutto, in una girandola impressionante di numeri
E’ composta da ben 75 pagine la nota, datata 12 gennaio 2024, della Sezione Regionale di Controllo per la Campania della Corte dei Conti indirizzata al sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli e all’Organo di Revisione del Comune metelliano.
La nota ha come oggetto l’integrazione alle richieste istruttorie ai fini dell’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Cava de’ Tirreni e dei rendiconti 2020 e 2021.
Quest’ultima nota fa seguito alla risposta ai chiarimenti prodotta dal Comune metelliano lo scorso 20 ottobre. Ora, invece, “al fine di disporre di un’adeguata ricostruzione dei fatti contabili, si rende necessario chiedere ulteriori chiarimenti”.
Sindaco e Revisori sono invitate a dare un riscontro “anche con eventuali osservazioni e deduzioni, entro 15 giorni dal ricevimento”.
A firmare la richiesta è la dottoressa Rosita Liuzzo, magistrato istruttore della Corte dei Conti di Napoli.
Pagine e pagine di “va evidenziato”, “voglia l’Ente fornire eventuali controdeduzioni”, “l’Ente non ha fornito adeguata risposta” “non ha relazionato in merito..”. E poi: “l’Ente non ha specificato le cause…”, “voglia il Comune fornire le risposte mancanti”. Un continuo e pressante “voglia l’Ente chiarire a cosa sono riconducibili… e relazionare in merito”, “per di più, era stato chiesto di allegare….”, “voglia l’Ente precisare”.
E ancora: “Si chiede al Comune di Cava de’ Tirreni di fornire spiegazioni in ordine all’affermazione resa in un precedente riscontro istruttorio”, “l’Ente deve trasmettere la copia delle certificazioni mancanti”. Un incalzare di “voglia l’Ente fornire giustificazioni e controdeduzioni”, “voglia l’Ente trasmettere gli atti mancanti”, “voglia l’Ente fornire spiegazioni”. Un martellante “voglia l’Ente fornire chiarimenti”, “l’Ente è invitato a rendere la risposta mancante”, “voglia l’Ente fornire le proprie osservazioni” e via di questo passo.
E continui richiami a leggi e sentenze. Un campo minato, insomma. Un calvario.
In altre parole, il magistrato contabile ha davvero vivisezionato l’attività contabile e finanziaria del nostro Comune. Il magistrato ha esaminato con la lente di ingrandimento ogni aspetto della vita amministrativa. Ha messo per così dire il naso dappertutto, in una girandola impressionante di numeri. Dal cimitero alle alienazioni, dai costi dell’Asi a quello del Consorzio di Bacino SA1, dai costi dei servizi a domanda individuale ai Tributi locali. E ancora: dalla gestione degli impianti sportivi alla riduzione delle spese sociali non obbligatorie, dal ripiano dei debiti fuori bilancio ai nuovi proventi da concessione della piscina comunale e della mediateca.
Insomma, la nota della Corte dei Conti è tutta da leggere e in modo attento. In effetti, per quanto sia possibile, considerata la complessità della materia, risulta comunque molto istruttiva. A doverla approfondire dovranno essere soprattutto i consiglieri comunali. E a farne tesoro. Quelli della maggioranza, in particolare. Ovviamente.
Non mancano numerosi passaggi molti interessanti, suscettibili di essere approfonditi e capiti.
Uno di questi è senz’altro quello sul disavanzo del bilancio comunale, che si determina quando ci sono maggiori uscite rispetto alle entrate.
Nella nota si legge che “sul punto va precisato che allo 01.01.2015 (giusta deliberazione del Consiglio comunale n. 43 del 02/09/2015) il disavanzo da riaccertamento straordinario era pari ad euro 20.448.707,47 e che lo stesso si è ridotto fino all’esercizio 2018. Infatti nel successivo bilancio 2015, anno in cui inizia il governo del sindaco Servalli, scende ad 19.588.990,60 euro, nel successivo esercizio 2016 a 18.837.367,57 euro. nel 2017 a 18.143.884,94 euro, infine nell’esercizio 2018 ad euro 17.422.916,72.
Nel 2019 c’è il primo scossone.
“Nell’esercizio 2019, invece -scrive infatti la Corte dei Conti. si assiste ad un peggioramento del risultato di amministrazione, che presenta un disavanzo pari ad euro 28.567.001,30. Il peggioramento registrato è di euro 11.144.084,58“.
Attenzione però.
“Invero -precisa la Corte- il disavanzo di euro 28.567.001,30, per euro 17.422.916,72, è riconducibile al disavanzo da riaccertamento straordinario; per euro 10.680.365,57 è riconducibile al disavanzo da FAL (ovvero il Fondo anticipazione liquidità, maturato a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 4/2020) e, per euro 463.719,01, è riconducibile al disavanzo ordinario”. Per farla breve, il disavanzo schizzato a 28 milioni e mezzo, quindi di oltre 11 milioni rispetto all’anno precedente 2018, solo per poco meno di mezzo milione è da classificare come disavanzo ordinario. In altre parole, la situazione finanziaria del nostro Comune è tutto sommato sotto controllo.
I conti del Comune di Cava de’ Tirreni vanno però in tilt con l’esercizio successivo, quello del 2020.
“Al 31.12.2020 -scrive la Corte dei Conti- il disavanzo continua a crescere e diventa pari ad euro 40.615.983,80, con un peggioramento di euro 12.048.982,50, quindi non si assiste al recupero di nessuna forma di disavanzo, ma al contrario il peggioramento è riconducibile a nuovo disavanzo ordinario”.
Il banco salta poi del tutto con l’esercizio 2021.
“Lo stesso è a dirsi per il risultato di amministrazione al 31.12.2021 -precisa la nota della Corte dei Conti- anno in cui il
disavanzo cresce sino ad euro 59.242.217,60, con un peggioramento di euro 18.626.233,80 per effetto della formazione di nuovo disavanzo ordinario… di cui euro 30.675.216,30 a disavanzo ordinario (euro 12.048.982,50 dell’esercizio 2020 ed euro 18.626.233,80 dell’esercizio 2021).
“Infine -scrive ancora la Corte- con riguardo al disavanzo registrato al 31.12.2022, va evidenziato che lo stesso, secondo quanto emerge dalla BDAP (Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche), si riduce ad euro 55.794.891,52″.
Detto questo, riuscirà il nostro Comune a rispondere in modo compiuto e soddisfacente a tutti i quesiti posti dalla Corte dei Conti? Difficile a dirsi. Certo è che, a parte il brevissimo tempo a disposizione, ci sarà bisogno di un prestigiatore, o quasi, per fornire tutti i chiarimenti e la documentazione richiesta.
Vediamo cosa succederà e incrociamo le dita. Il nostro Comune rischia seriamente di vedersi bocciato dalla Corte dei Conti il piano pluriennale di riequilibrio finanziario. Ipotesi, quest’ultima, per nulla peregrina. In questo caso, però, potrebbero esserci poi conseguenze devastanti. Non solo per gli attuali amministratori comunali, ma anche per le tasche dei cavesi.
In conclusione, si sta giocando con il fuoco. E con la Corte dei Conti è preferibile non giocare.