Cava de’ Tirreni, la Corte dei Conti dà l’ok al Piano di riequilibrio: “Siamo orgogliosi di aver trasformato il Comune in un Ente economicamente e finanziariamente sano”
La Corte di Conti, viene precisato nella nota trasmessa dal Comune a commento della conferenza stampa, ha ridefinito al ribasso l’entità del Piano, da circa 59 milioni di euro a 30 milioni di euro, da ammortizzare non in 30 anni ma in 15 anni (13 anni considerando i due già trascorsi)
“Non esistono i debiti del sindaco e di questa amministrazione – afferma il sindaco Servalli – anzi esiste un sindaco ed una amministrazione che hanno avuto il coraggio di pulire anche la polvere da sotto il tappeto accumulata da decenni. Siamo orgogliosi di aver trasformato il Comune in un Ente economicamente e finanziariamente sano e di aver lavorato nell’esclusivo interesse della nostra città, nonostante tutto e tutti, contro chi ci attaccava in Consiglio e nelle procure dei tribunali con decine di esposti, cercando perfino di condizionare il voto dei Consiglieri che invece hanno saputo reagire alle provocazioni ed hanno approvato il Piano in Consiglio comunale dimostrando a tutti i cavesi la serietà, la fiducia verso il Sindaco e la Giunta e soprattutto l’amore ed il bene che hanno verso Cava de’ Tirreni”.
Così il sindaco Servalli nella conferenza stampa di stamani sull’approvazione del Piano di Riequilibrio finanziario del Comune da parte del Collegio della Corte dei Conti, sezione di controllo per la Campania.
La Corte di Conti, viene precisato nella nota trasmessa dal Comune a commento della conferenza stampa, ha ridefinito al ribasso l’entità del Piano, da circa 59 milioni di euro a 30 milioni di euro, da ammortizzare non in 30 anni ma in 15 anni (13 anni considerando i due già trascorsi).
“Il rendiconto di gestione del 2021 -si legge nel comunicato- fece registrare un deficit economico che segnò l’inizio della operazione di controllo e riequilibrio dei conti comunali”.
“Nel 2015 -viene precisato- anno i cui subentrò l’Amministrazione Servalli, la massa debitoria dell’Ente era di circa 23 milioni di euro, ridotti a 18 nel corso della prima consiliatura, i due anni di pandemia con le mancate riscossioni delle tassazioni comunali e la sentenza nel 2020 della Corte di Cassazione che annullò di fatto le anticipazioni di liquidità concesse dallo Stato a cui anche il Comune metelliano aveva aderito, hanno aggravato le passività. L’amministrazione Servalli, allora, decise una puntuale ricognizione, settore per settore delle passività fuori bilancio e avviò la procedura di messa in sicurezza e di riequilibrio economico finanziario dell’Ente”.