Cava de’ Tirreni, il presidente del Consiglio comunale Adolfo Salsano sull’affaire dell’Azienda Consortile: “Se fossi stato presente, anch’io avrei votato contro”
L’attività amministrativa è schiacciata sulle posizioni di Antonio Barbuti e si mantiene a galla grazie ad alchimie, assenze e allontanamenti strategici al momento del voto
“Siamo stati spettatori di un’altra pagina buia dell’Amministrazione Servalli che, purtroppo, va avanti per inerzia, senza programmazione, ma, quel che è peggio, senza competenza. Personaggi messi nelle loro posizioni solo per amicizia o per accordi. È bastato il solo Marcello Murolo a tenere in scacco l’intero Consiglio Comunale dimostrando, in maniera inequivocabile, l’incompetenza (a voler essere buoni) degli organi preposti, incapaci pure di formalizzare un atto”.
Con queste dure parole Adolfo Salsano, presidente del Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni, commenta i fatti che si sono svolti mercoledì durante la seduta consiliare alla quale era assente per motivi di salute. Questo però non ha impedito a Salsano di seguire l’adunanza dei suoi colleghi e il “fattaccio” che è stato svelato da Marcello Murolo di Siamo Cavesi, ovvero la divergenza tra l’atto costitutivo dell’Azienda speciale consortile Cava-Costa d’Amalfi approvato dal Consiglio comunale il 2 aprile 2024 e quello rogato dal notaio il 27 maggio 2024 in cui non c’è traccia del famigerato art. 9 che prevede la quota di conferimento di 619 mila euro.
“Purtroppo io e Danilo, e prima ancora anche il professor Armando Lamberti avevamo individuato il problema della mancanza di competenza da parte di tanti, ma siamo rimasti inascoltati. Questa manovra finanziaria – prosegue Adolfo Salsano – ancora una volta è servita solo a tappare buchi e mantenere fede a patti intercomunali che nulla hanno a che vedere con la crescita di Cava de’ Tirreni. Il segnale che chiedevamo non c’è stato, sia per quanto riguarda una revisione della macchina comunale, sia per un investimento maggiore sulla cultura e sia per i segnali da lanciare ai cittadini in difficoltà. Anche se la speranza è l’ultima a morire, evidentemente l’Amministrazione comunale ha altre priorità e altre risorse (neanche tanto nascoste) per proseguire senza la nostra presenza. Pertanto confermo il mio dissenso, e penso anche quello di Danilo Leo, verso questa maggioranza che è completamente diversa dal progetto di centrosinistra che avevamo sposato nel 2015 e nel 2020”.
Il presidente Salsano non ha peli sulla lingua e rincara la dose: “Oggi assistiamo a un’attività amministrativa schiacciata sulle posizioni di Antonio Barbuti, che si mantiene a galla grazie ad alchimie, assenze e allontanamenti strategici al momento del voto da parte di qualche consigliere di centrodestra. Durante l’ultima seduta di Consiglio comunale si è chiaramente visto che sono passati dei provvedimenti soltanto grazie a un allontanamento nel momento cruciale. Se fossi stato presente in Aula, anche io avrei votato contro l’Ordine del giorno in questione”.
Insomma, il sindaco Servalli è avvisato. Se questa volta la buona sorte è stata dalla sua parte, la prossima potrebbe non essere altrettanto benevola. Anche se, dovendo essere sinceri, questa Amministrazione sembra avere sette vite come i gatti. Quante ancora ne restano?