Cava de’ Tirreni, il Coordinamento Civico sull’ammanco nei conti del Comune chiede la convocazione urgente di un Consiglio comunale monotematico: “Tra errori e scandali, chi pagherà?”
E adesso cosa accade?! Si apprende, tra lo stupore generale, che quota parte delle entrate necessarie a ridurre tale debito "certificato" potrebbero essere state distratte per spese di dubbia legittimità. Insomma, per i cittadini cavesi, al danno si sommerebbe la beffa!!!
Riceviamo e pubblichiamo
La notizia, appresa a mezzo stampa, su presunti ammanchi nelle casse comunali per effetto di “illegittimi” (con riserva di accertamento da parte degli organi preposti) mandati di pagamento a firma del dirigente del settore finanziario, aggrava la già deficitaria situazione contabile del Comune di Cava de’ Tirreni.
Una condizione debitoria, certificata da bilanci approvati ma probabilmente viziati nella attendibilità degli importi esposti, che è stata assunta dall’Amministrazione Servalli a fondamento della decisione di adesione al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, rispetto alla quale il Coordinamento Civico per CAVA (e non solo) ha da sempre espresso contrarietà in termini di non necessità ed opportunità.
“Con l’adesione dell’Amministrazione Servalli al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale c’è stato un salasso a danno dell’intera comunità cavese”
Le conseguenze di questo ultimo atto si sostanziano in un salasso a danno dell’intera comunità cavese per il corposo incremento di tasse e tributi nonché per la massiccia vendita (o svendita?) del patrimonio comunale anche di pregio o a valenza strategica.
Tutto quanto a fronte di una riduzione progressiva della qualità e quantità dei servizi offerti dall’ente comunale, anche per effetto di misure di contenimento delle spese destinate alla cultura, alla promozione cittadina ovvero al personale (sia in termini di mancate assunzioni, in coerenza al fabbisogno previsto, che di tagli lineari delle posizioni organizzative destinate a dipendenti che ricoprono incarichi di particolare responsabilità): un insieme di misure restrittive e per nulla lungimiranti che stanno generando in città preoccupanti dinamiche recessive, tanto sul piano dello sviluppo quanto su quello commerciale, a totale discapito della coesione sociale.
Ed è bene rimarcare come tali restrizioni e sacrifici siano stati sinora imposti dall’Amministrazione Servalli alla nostra comunità sul presupposto della inderogabile necessità di far fronte ai debiti comunali, dichiarati in gran parte di origine pregressa, nella considerazione che il mancato risanamento delle casse avrebbe potuto determinare il dissesto finanziario dell’Ente.
E adesso cosa accade?! A fronte di tali sacrifici si apprende, tra lo stupore generale, che quota parte delle entrate necessarie a ridurre tale debito “certificato” potrebbero essere state distratte per spese di dubbia legittimità.
Insomma, per i cittadini cavesi, al danno si sommerebbe la beffa!!!
“Prendiamo atto del sostanziale fallimento di Servalli e della sua Amministrazione e chiediamo la convocazione urgente di una seduta monotematica del Consiglio comunale”
In questo desolante e complesso quadro di contesto, il Coordinamento Civico per CAVA, nel prendere atto del sostanziale fallimento di Servalli e della sua amministrazione, pur in pendenza degli accertamenti di competenza degli organi giudiziari, lancia un appello a tutte le componenti consiliari per richiedere la convocazione di un consiglio monotematico, da convocarsi, con l’urgenza che il caso impone, all’esito dell’esame della documentazione interessata da parte della Commissione Controllo e Garanzia: potrebbe essere questa l’occasione per Sindaco, Assessori, Segretaria Comunale ed organi dirigenziali di illustrare quando realmente sta accadendo, riferendo per quanto di competenza. La medesima seduta potrebbe, altresì, consentire al Sindaco di riferire in aula sulle motivazioni poste a fondamento della adozione, in via di urgenza e senza il preventivo coinvolgimento di tutte le componenti politiche, del provvedimento di sospensione cautelare del dirigente del settore finanziario, al fine di una valutazione condivisa della gravità delle condotte addebitate all’interessato sulla scorta dei profili di illegittimità che sembrerebbero essere emersi dai controlli interni degli atti amministrativi tecnico-contabili adottati dal medesimo ovvero dai responsabili di altri settori.
La convocazione di un urgente consiglio comunale monotematico, infine, potrebbe consentire di individuare, all’esito di un confronto collegiale, i provvedimenti più opportuni da adottare nell’interesse dell’Ente e della città, ivi compresa l’eventuale sospensione della efficacia di tutti gli atti connessi e conseguenti al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Il “Coordinamento Civico per CAVA”
Tanto tuonò che piovve. La domanda di giorni fa su Facebook: dove sta il controllo. Gli addetti consiglieri, revisori ed altri dormono?