Cava de’ Tirreni, il consigliere Raffaele Giordano: “Perchè a S. Anna il cambio di destinazione d’uso non è possibile?”
Quella del cambio destinazione uso è una problematica delicata che verte sulla compatibilità della destinazione di un progetto
Il consigliere comunale di “Siamo Cavesi” Raffaele Giordano pone in evidenza una problematica che riguarda i residenti della frazione di S. Anna, ovvero la difficoltà che stanno riscontrando nella richiesta di cambio di destinazione d’uso di immobili.
“Alla frazione di S. Anna – scrive Giordano in un’interrogazione che presenterà in Consiglio comunale giovedì 23 novembre – nonostante l’elevazione da località a frazione dal 2018, è allo stallo qualsiasi forma di sviluppo per l’impossibilità di ottenere cambi di destinazione d’uso. Nei decenni passati, la società del periodo post bellico con una forte manovalanza agricola è stata sostituita da un nuovo ceto sociale che, benché legato alle radici, è formato oggi nella stragrande maggioranza da operai (industrie, imprese edili, ecc.), piccoli imprenditori, impiegati, professionisti, studenti, che, in alcuni casi pur si dedicano all’attività agricola ma sotto forma di hobby e passatempo. Oggi la frazione ha nuove esigenze. Inoltre, come già evidenziato dal “Comitato Insieme per S. Anna” in fase di osservazioni alla proposta preliminare del PUC (prot. n. 48801 del 02/05/2018), in prossimità della viabilità principale che attraversa la frazione S. Anna si manifesta l’esigenza di prevedere i cambi di destinazione d’uso per realizzare attività commerciali o di servizi”.
“Pertanto – conclude il consigliere Giordano – all’Amministrazione, più volte compulsata dai cittadini su questa problematica, chiedo quali attività, iniziative o soluzioni sta ponendo in essere per dare risposte al territorio che ha esigenze di sviluppo”.
Effettivamente quella del cambio destinazione uso è una problematica delicata che verte sulla compatibilità della destinazione di un progetto con il contesto territoriale (la zona omogenea) come definito dal piano urbanistico e deve avvenire nel rispetto delle norme della pianificazione comunale. Capita spesso che siano i piani urbanistici locali a impedire che in un determinato luogo si possa sviluppare una certa attività. Potrebbe rendersi necessario verificare presso l’Ufficio Tecnico del Comune che il Piano Regolatore e/o il Regolamento urbanistico non pongano limiti relativi alle funzioni in alcune aree del territorio, come potrebbe essere il caso di S. Anna.