scritto da Carolina Milite - 02 Agosto 2021 15:48

Cava de’ Tirreni, il consigliere comunale Enzo Passa chiederà conto e ragione delle sbarre di metallo a Borgo Scacciaventi

il consigliere comunale Enzo Passa (foto Aldo Fiorillo)

Continua a tenere banco sui social la questione delle sbarre di metallo installate ad alcuni degli antichi portici del Borgo Scacciaventi e poi fatte immediatamente rimuovere dalla Polizia Locale, dopo che l’accaduto era stato segnalato ed è stato anche immortalato da alcuni scatti fotografici finiti su Facebook, suscitando un vespaio di prevedibili polemiche.

In verità, lo scorso sabato il consigliere comunale Enzo Passa ha inviato una pec al presidente del Consiglio comunale, Adolfo Salsano, mettendolo a conoscenza del fatto che, come si legge nella comunicazione, al civico 34 del Borgo Scacciaventi erano state installate delle strutture metalliche e chiedeva se chi ha fatto ciò era stato munito di autorzzazione.

A tal riguardo, Passa ha fatto sapere che porrà un’interrogazione in merito per avere maggiori delucidazioni. Inoltre, sempre il consigliere Passa ci ha messi a conoscenza che la sua interrogazione non si limiterà soltanto a questo, ma si estenderà a una questione che è quanto mai attuale poiché anche diversi lettori hanno posto alla nostra redazione le stesse lamentele: questa invasione di sedie, tavolini, dehors che rendono il corso un bazar piuttosto che una elegante passeggiata, e limitano se non addirittura impediscono il passaggio lungo i portici dando la spiacevole sensazione di un luogo in cui ognuno fa quel che gli pare.

Nella giornata di ieri, dopo la ridda di commenti negativi e richieste di spiegazioni circa queste ringhiere, alcuni membri dell’Amministrazione comunale hanno risposto che era stata concessa l’autorizzazione per delle fioriere e che, saputo del montaggio di quelle “orribili transenne”, ne è stata intimata la rimozione.

Adesso alla vista dei cavesi che passeggiano sotto i loro amati portici non compaiono più quelle ringhiere sistemate col silicone, ma un tappeto di erba sintetica e alcuni pannelli decorati poggiati sulle mura dello storico edificio. Sorgono, dunque, spontanee due domande: questi pannelli sono stati autorizzati? E poi, le fioriere per il momento non ci sono, ma, quando saranno sistemate, la sicurezza e la mobilità dei pedoni sotto i portici saranno assicurate?

In questo bailamme  si è fatta strada anche la replica della titolare del locale “incriminato” che ha così esposto il suo pensiero: “…Sono una cittadina che rispetta le norme e i protocolli che il Comune di Cava adopera. Ci tengo a precisare che ho un documento di autorizzazione dove queste fioriere (amovibili) potevano essere messe davanti al mio locale. Purtroppo dalle foto si vede questo ancoraggio che sembrerebbe fissato alle mura del porticato con il silicone, facendo sì che sembrassero fisse. Ma ci tengo a precisare che assolutamente mai e poi mai avrei fatto qualcosa del genere visto che l’Amministrazione comunale è stata molto precisa su quale doveva essere la funzionalità di queste fioriere che non solo dovevano essere un fattore estetico, ma anche di sicurezza nel caso qualcuno potesse appoggiarsi o, distrattamente, cadere dalla sedia. In tal caso questi ancoraggi avrebbero quantomeno evitato che un cittadino o passante si potesse fare del male e poi io ci tengo quanto voi alla bella immagine di cava e per nessun motivo avrei reso uno scenario brutto a vedersi in questa città. Purtroppo sono l’unico locale che si trova con questo dislivello. Tra l’altro, leggendo alcuni commenti, quasi per causa delle fioriere né passeggini, né disabili potevano passare. Allora mi domando se le persone che hanno volutamente gettato solo fango e preso la palla al balzo per giudicare l’Amministrazione comunale, fossero di Cava? Si sa che ci sono delle barriere, certamente non fatte da me, che impediscono i passaggi di essi, e verrebbe a dire degli scalini che impediscono qualsiasi passaggio su rotelle. Allora perché attaccare così brutalmente qualcuno che vuole soltanto lavorare in santa pace senza la paura che magari un vostro figlio o parente possa rischiare di farsi del male? Bastava solo un giorno e quello che oggi sembrava un brutto anatroccolo sarebbe diventata una bellissima fioriera, visto che di domenica non si lavora e i fiori sarebbero stati messi domani. Poi se qualcuno ancora si domanda perché (le transenne) fossero rimaste fuori una giornata intera, era per far si che questo silicone, che sarebbe servito per evitare che danneggiasse i pilastri, prendesse bene la forma giusta. Per il momento io stessa ho messo le fioriere all’interno del locale, come avrei fatto ogni sera. Adesso aspetterò che dei tecnici competenti insieme al mio legale si accertino di tale rischio perché io non posso passare un brutto quarto d’ora solo perché voi non sapete cosa fare la domenica. Alla fine è stato inutile cercare di evitare incidenti o altro perché c’è sempre qualcuno che non è d’accordo. Vorrei concludere dicendo a tutti quelli che sono andati oltre al fatto tecnico, che certi modi così deplorevoli quelle che si fanno chiamare signore, non dovrebbero usarli, infatti non mi riconosco in quelle volgarità perché non è di mia abitudine parlare in certi modi. Perciò vi consiglio di prendere un cucchiaio di miele la mattina appena vi alzate così vi addolcite un po’ l’anima. Con questo vi salutò e vi invito a passare dal locale così vedrete voi stessi quanta luce e colore dà ai portici“.

Insomma, una giustificazione tra il miele e il fiele, si potrebbe dire. E la cosa non è stata ben digerita dai cavesi che hanno replicato per le rime.

Il signor Vincenzo Senatore ha così risposto: “Sono sicuro che possono esserci altri modi più estetici per eliminare quel pericolo”.

Silvio Esposito risponde: “Tranquilla, il problema è un altro: sono brutte, antiestetiche e devono essere posizionate solo quando il locale è aperto, Capito? La gatta per fare presto, fece i figli ciechi, recita il proverbio. Non fare la vittima e ama il bello, non dare pugni nello stomaco con queste brutture. Ti conviene perché potrebbero denunciarti anche se il Comune (della repubblica delle banane) dà permessi che non potrebbe dare”.

Michele Santoro, sempre su Facebook, allarga la questione: “Cava ormai sembra diventatala città dove comandano quelli dei bar. L’Amministrazione è del tutto assente, niente controlli. I cittadini non riescono neanche più a passeggiare perché voi proprietari cari dei bar vi state impossessando del nostro meraviglioso corso. E ti dirò di più, io non ti avrei permesso neanche di mettere quei quadri appesi ai nostri storici portici o farne un simil giardino lì sotto. Ma stiamo scherzando: Portici che hanno una storia e voi… Lasciamo stare, sarei offensivo!”.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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