scritto da Redazione Ulisseonline - 20 Ottobre 2023 19:28

Cava de’ Tirreni, i Sindacati denunciano lo stato del Piano di Zona riservandosi di appellarsi a Prefetto e Corte dei Conti

Durissimo comunicato stampa unitario delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA a firma di Ornella Zito del Dip. Piani di Zona e Ambiti Sociali della Cgil Salerno, Enzo Della Rocca della Cisl FP Salerno,  Filomena D’Aniello per la Uil FPL Salerno e  Angelo Rispoli della CSA Salerno

foto Gabriele Durante

Al tavolo della concertazione i Sindacati restano sconcertati per l’assenza del livello politico e la mancanza dell’offerta sociale e socio-sanitaria

“A partecipare alla riunione di concertazione dei servizi del Piano di Zona Ambito S02_ comune capofila Cava de’ Tirreni – Costiera Amalfitana, siamo restati semplicemente sconcertati. Non ci è stata presentata una bozza di programmazione, non sono stati esposti dati, né passati né futuri, né i progetti di attività che si intendono attivare in relazione all’area infanzia, adolescenza, famiglia, povertà, anziani, fragilità, ma solo la difficoltà nel costruire e fornire servizi sociali adeguati, compresa la difficoltà di utilizzo dei fondi dedicati a causa della forte carenza di personale”.

Principia così il durissimo comunicato stampa unitario delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA a firma di Ornella Zito del Dip. Piani di Zona e Ambiti Sociali della Cgil Salerno, Enzo Della Rocca della Cisl FP Salerno,  Filomena D’Aniello per la Uil FPL Salerno e  Angelo Rispoli della CSA Salerno.

“E’ emersa così, immediatamente -evidenziano i Sindacati- la povertà dell’offerta sociale e socio-sanitaria, una offerta che può guardare solo all’essenziale senza, tuttavia, potere decidere cosa è essenziale considerato che al centro di ogni ragionamento c’è la persona fragile da prendere in carico. Non è chiaro di quale tra i comuni ne ha la colpa o come si sia arrivati a questo punto.
La convenzione che dovrebbe regolare le attività dell’ambito pare sia scaduta da tempo. Ogni Comune fa per sé ma sembrerebbe che mentre i Comuni costieri, di piccole dimensioni, possono contare su bilanci solidi che sulla carta consentono l’attivazione di servizi sociali adeguati e l’assunzione e impiego di idoneo personale, il Comune capofila di Cava de’ Tirreni, tra i più popolosi della provincia, è alle prese con il riequilibrio di bilancio, ha scarsa capacità assunzionale”.

“Pertanto -incalzano i Sindacati- tutte le attività di programmazione, gestione, attuazione e rendicontazione fanno capo sempre agli stessi pochi soggetti (una decina) per lo più contrattualizzati a 18 ore settimanali, dipendenti del Comune di Cava de’ Tirreni ma distaccati ai Piani di Zona, che curano anche il Segretariato sociale e i servizi sociali comunali, il supporto agli aventi bisogno, la presa in carico. Fanno tutto loro se non che un Comune di oltre 50.000 abitanti dovrebbe essere dotato per legge almeno di 9 assistenti socialine ha invece solo uno a tempo pieno e 6 a mezzo servizio, quindi 4 unità– per non essere contro legge (e vi è una legge dello Stato che lo impone e ne dispone l’assunzione con fondi “eterofinanziati” ovvero gli stipendi sono pagati con fondi del Governo e la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali ne ha confermato in più pareri l’accessibilità anche agli Enti con le stesse difficoltà del Comune di Cava de’ Tirreni)”.

“Considerato che parliamo di sottrazione di servizi alle fasce fragili e bisognose della popolazione comunale -sostengono i Sindacati- non possiamo esimerci dal lanciare un appello ai Sindaci dell’Ambito e in via primaria al Sindaco di Cava de’ Tirreni a mettere in campo ogni iniziativa utile al potenziamento degli organici, a partire dal dare corso alla trasformazione a tempo pieno dei contratti di lavoro del personale appartenente all’ambito sociale, operazione che rappresenta un vero e proprio investimento sul servizio pubblico e su un sistema integrato di salute, favorito dal contesto normativo vigente e fortemente sollecitato in più occasioni dalle scriventi Organizzazioni sindacali”.

“In mezzo al ragionamento -si legge ancora nel comunicato sindacale- una riforma del sistema socio-sanitario regionale che punta a disegnare nuove funzioni e presidi in cui integrare i livelli di intervento, in una dimensione di prossimità territoriale, e una nuova legge sulla non autosufficienza che prevede l’implementazione di pratiche socio-sanitarie orientate ai progetti sociali individuali”.

“Non c’è più tempo -denunciano i sindacti- Oltre ai servizi alle fasce fragili si sta sottraendo sviluppo e possibilità di crescita economica alle popolazioni dell’ambito, atteso che tanti servizi porterebbero nell’immediato nuova occupazione”.

“Ciò -attaccano i sindacati- è censurabile eticamente e deontologicamente ma anche giuridicamente. Non possiamo condividere scelte politiche inaccettabili. Serve una inversione di rotta immediata che supplisca a quella carenza di programma e visione alla quale abbiamo assistito oggi”.

“Oggi ha brillato l’assenza di tutto il livello politico istituzionale -conclude il comunicato- A quel tavolo oggi erano presenti solo gli operatori e il dirigente del Comune metelliano. Per quanto ci riguarda, in mancanza di segnali immediati, coinvolgeremo nella problematica anche Sua eccellenza il Prefetto e la Corte dei Conti per quanto esposto nel presente comunicato”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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